20-02-2014
Dopo i Cerea, un'altra firma importante colmerà di delizie l'aereoporto di Orio al Serio a Bergamo. E' Giovanni Cavalleri, bresciano, classe 1973
Ha un guscio croccante e delicato, che si scioglie come un velo sotto al palato. E poi arriva la crema, più consistente e vellutata. No, non è “il solito” macaron francese, perché questo macaron parla italiano. L'idea è di un pasticciere bresciano, Giovanni Cavalleri, (www.giovannicavalleri.com, a breve on line) che ha deciso di aprire un punto vendita dedicato ai macaron all'aeroporto di Orio al Serio di Bergamo. Più di venti i gusti a disposizione dei viaggiatori: si va dai più tradizionali come vaniglia (un mix di Tahiti e vaniglia bourbon del Madagascar), pistacchio, cioccolato (70% cacao venezuelano biologico), cappuccino e lampone fino ai gusti più particolari come petali di rosa, spezie, cioccolato e ribes nero (con una ciliegia sotto spirito intera nel ripieno), Earl Gray, mango e gelsomino. "Ho scelto di puntare sul macaron perché è un prodotto fresco, bello e intrigante nella sua semplicità - spiega -. Le persone hanno voglia di dolci sfiziosi e con i macaron ci si può divertire ogni volta con un gusto diverso”.
Macaron sì, ma italiani
Come si prepara il macaron perfetto? Per la giusta consistenza del guscio è importante utilizzare un albume che abbia riposato. L’albume va montato con uno sciroppo di zucchero e acqua che abbia una temperatura di 120 gradi, fino a formare una classica meringa all'italiana. La preparazione è pronta quando l'impasto raggiunge una temperatura di 40 gradi. La difficoltà maggiore sta nella cottura, che dura circa 15 minuti. Ma bisogna conoscere bene il proprio forno. Il macaron perfetto è quello che prevede un mix equilibrato tra la consistenza croccante del guscio e la cremosità del ripieno”.
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
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giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore