06-12-2012
L'impasto di mandorlato nella caliera di rame del Torronificio Scaldaferro di Dolo (Venezia), +39.041.410467, aperto dal lontano 1919
Percorrere la Riviera del Brenta al tramonto è un modo perfetto per terminare una lunga giornata di lavoro: l’alternanza delle splendide Ville Venete affacciate sul fiume evoca il passato glorioso della Serenissima e riporta la mente ai racconti sui fasti della nobiltà veneziana. Fu proprio qui che nel 1890 Marco Scaldaferro decise di aprire una piccola pasticceria, per la precisione a Mira Porte. Un luogo strategico in cui i veneziani sostavano con le loro imbarcazioni, e nell’attesa, attirati dai profumi di biscotti e dolciumi, entravano nel negozio per fare scorta di leccornie. Nel 1919, venne aperto anche il torronificio. Negli anni l’attività passò di padre in figlio, un’eredità importante ma allo stesso tempo una sfida impegnativa, raccolta nel 1998 da Pietro. In ogni suo angolo il torronificio mostra tracce della storia degli Scaldaferro, a partire dalle vecchie caliere di rame datate 1930, tuttora utilizzate per impastare il torrone, confezionato solo dopo 10 ore di paziente lavorazione. All’ingresso del laboratorio i profumi e il calore accolgono e inebriano: miele e zucchero sono cotti a bagnomaria per evitare temperature troppo alte che ne comprometterebbero gli aromi, poi incontrano l’albume che, a contatto con l’impasto caldo, si gonfia come una soffice nuvola bianca. Per circa 6 /7 ore il composto continua a girare dentro le caliere di rame, grazie al lavoro di un braccio meccanico che ne consente l’asciugatura.
La posatura a mano, fiocco per fiocco
Anticipazioni, personaggi e insegne del lato sweet del pianeta gola
a cura di
classe 1979, giornalista, orgogliosamente friulana, si divide tra eventi, comunicazione e piacere della tavola