16-11-2014
Due anni fa, il governo di una nazione del cosiddetto Occidente si preoccupò di sapere come fosse percepita la sua cucina dagli stranieri. La risposta fu allarmante perché trattasi di un grande produttore agroalimentare. Chi non vi aveva mai messo piede, la ignorava e non sapeva quindi giudicarla. Al contrario piaceva molto a coloro che, arrivati sul posto, era giocoforza la scoprissero perché qualcosa dobbiamo pur mettere nel nostro motore.
Detta così sembra scontato, ma io non mi immagino un governo di casa nostra prendere una decisione netta e chiara almeno su una materia che non va a impattare con sensibilità legate alle sfere religiose o sessuali. Spero nell’attuale sull’onda ad esempio dell’Expo, ma in passato avremmo di sicuro stanziato a casaccio dei fondi (do you remember il portale Italia.it?) e qualcuno si sarebbe servito. In fondo alla Regione Emilia o alla Provincia di Bolzano, dei consiglieri non hanno chiesto il rimborso di giocattoli erotici? Invece a Canberra, un anno e mezzo fa decisero che avrebbero apparecchiato per 80 personaggi di 16 Paesi del mondo intero, i cosiddetti influencers. Che non sono gli influenzati, bensì gli influenzatori. Tra loro, pure il sottoscritto assieme con altri quattro italiani: Davide Scabin, Lorenzo Cogo, Gabriele Rubini, più noto come Chef Rubio, e Bruno Gambacorta. Ovvero uno star-chef, una baby-star, uno chef-tv e un giornalista, sempre della televisione. Italiano anche Andrea Petrini, ma in quota francese.
Invite the World to dinner, invitare il mondo a cena, ha avuto luogo a Hobart, capitale della Tasmania, isola a sud della madre patria, nocciola che sulle cartine sembra piccola ma che è pur sempre grande come Piemonte, Lombardia e Veneto messi assieme, 68mila chilometri quadrati di natura sui quali vigilano tutti i 500mila suoi abitanti.
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Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi