01-12-2013

Vancouver delle meraviglie/2

Ancora a spasso per il centro. Tra polmoni verdi, insegne sostenibili e superbi bistro

Al ristorante Forage di Vanvouver (foto) quasi tut

Al ristorante Forage di Vanvouver (foto) quasi tutto è autoprodotto, dalla verdura al miele, dal pesce pescato alla carne cacciata di persona

segue dalla prima parte

Vancouver non è solo Gastown. Dal lato opposto c’è il verde e rigoglioso Stanley Park, polmone verde in una città che comunque di verde ne ha tantissimo ed è circondata da boschi e foreste. Qui residenti e turisti vanno in giro per godersi il paesaggio, in bici, in rollerblade, a piedi o, se proprio si è stanchi, in auto. Tra punti panoramici e cose da ammirare (tra le quali il coloratissimo Totem Park), bisogna mettere in conto almeno un paio d’ore di visita. E i ristoranti non mancano: tra questi gli storici e un po’ turistici The Fish House e The Tea House.

Il bistro Twisted Fork (foto Imonlyhereforthefood.com)

Il bistro Twisted Fork (foto Imonlyhereforthefood.com)

Spostandosi da Stanley Park ma senza allontanarsi dal centro di Vancouver, un’altra passeggiata pittoresca la si fa su Granville Street. Granville è una lunga strada che taglia il centro in direzione Nord Sud, piena di negozi un po’ alternativi e anche un po’ inquietanti (si vendono anche le armi!), teatri in stile Art Deco con belle insegne luminose e punti di ristoro. Dal moderno e ben arredato Fish Shack (date uno sguardo alle pareti coperte di pallet industriali), al messicano autentico The Mexican fino al piccolo e raccolto bistro the Twisted Fork, le opzioni per una pausa sono tante. Se proprio si ha tempo, si può anche arrivare il centro, sempre seguendo la strada, al Granville Market, meta super turistica con un mercato del biologico discreto (delizioso il miele della vicina Chilliwack), tanti negozietti di souvenir e una bella vista sulla città.

Per colazione invece, pare che le migliori siano nella zona residenziale, sempre a due passi da Granville St, chiamata Yaletown. Qui c’è the Elbow Room, un’istituzione che piace anche alle star di Hollywood. Dietro l’angolo abbiamo scovato una delle tante boutique per cani della città. Barking Babies ha una bella collezione di giochi, vestitini e collari ma anche una fornita sezione pasticceria, tutto rigorosamente per cani. La zona dello shopping classico comunque è più che altro concentrata su Robson street, dove ci sono le catene delle grandi marche e diversi hotel.

Da Wildbeest trionfa la carne (foto scoutmagazine.ca)

Da Wildbeest trionfa la carne (foto scoutmagazine.ca)

Qui c’è anche il ristorante più sostenibile della città, Forage, parte dell’eco hotel Listel. Nel ristorante vige la filosofia del ‘non si butta nulla’, anzi si produce, se si può, tutto da sé, dalla verdura al miele, dal pesce pescato alla carne cacciata di persona. Lo chef Chris Whittaker propone un menu intrigante e una scelta tra snack, taglieri da condividere e porzioni intere. Il logo Ocean Wise è presente sul menu a indicare l’uso di pesce pescato in maniera sostenibile, e in carta sono presenti numerose birre di produzione artigianale locale.

La carne è al centro di un altro dei ristoranti del momento, Wildebeest: nel menu grande spazio ai tagli ‘dimenticati’ quali midollo e interiora, rielaborati in chiave moderna e creativa. Peccato però, non aver provato il famoso sushi di Vancouver. Un motivo valido per tornare al più presto.

2. fine


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Federica Carr

Napoletana residente a Londra, vacanziera subacquea, è website manager di mestiere e foodie per passione

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