29-07-2012

Il miracolo di San Paolo

Nessuna città vanta un'offerta ampia come quella della megalopoli brasiliana. 22 imperdibili tappe

Il Mercado Municipal, simbolo gastronomico di San

Il Mercado Municipal, simbolo gastronomico di San Paolo: un concentrato di frutta esotica, verdure profumate e pesci di ogni genere. Una vera Disneyland del cibo all'interno della città con la cucina più varia di tutto il Sud America. Il racconto di Luciana Bianchi è tratto dalla Guida ai ristoranti di Identità Golose 2012 (foto Juray de Castro)

Di San Paolo si conoscono i grattacieli smisurati, il traffico esagerato e la gente sempre indaffarata. Spesso piove che dio la manda, le strade sono chiassose e le note della samba non si sentono nemmeno In lontananza. Non spuntano belle spiagge a ogni angolo, niente palme o noci di cocco, pappagalli e tutti i cliché dei tropici della regione. Ma San Paolo nasconde un tesoro sconosciuto a tanti luoghi dell’America Latina: la ristorazione. E che ristorazione. A buon diritto possiamo dire che è la capitale gastronomica del Sudamerica. Da queste parti, mangiare e bere stanno sempre in cima alla lista.

Ristoranti, trattorie, bar e bistrot fanno sempre il pienone, anche durante la settimana. I paulistas di norma cenano dopo le 21 e da qui in poi tirano avanti senza guardare l’orologio. Non è raro vedere arrivare a cena persone all’1 di notte, in un qualsiasi mercoledì. Tra gli oltre 12mila ristoranti della città la scelta è incredibile, dal posticino low-budget all’indirizzo più raffinato. Città piena di contrasti, San Paolo è un Brasile nel taschino: rappresenta tutte le nazionalità degli emigranti approdati nel paese. Giapponesi, italiani, portoghesi, spagnoli e libanesi fanno la parte del leone ma di fatto si trova qualsiasi passaporto in questa grande capitale del cosmopolitismo. Ogni giorno ci si imbatte nelle persone più diverse, dal miliardario che va al meeting in elicottero all’operaio che monta sul predellino del bus. Eppure non c’è migliore livella sociale dell’ora di cena.

Rodrigo Oliveira, 32 anni appena compiuti (foto Marchi)

Rodrigo Oliveira, 32 anni appena compiuti (foto Marchi)

Al Mocotó, il ristorante dello chef Rodrigo Oliveira, non si prenota: donne ingioiellate, colletti bianchi al telefonino, manovali e muratori fanno la stessa fila e dividono gli scranni al cachaça bar, in attesa che si liberi un tavolo. Con la democrazia gastronomica qui non si scherza. Siamo a un’ora dal centro e ci troviamo nel ristorante più originale di San Paolo. Rodrigo serve i piatti del Nordest. I prezzi sono moderati, il menu alla portata di tutti, il cibo eccezionale.

In questa città, arte e cucina vanno assieme. Alex Atala mette in mostra l’opera di vari artisti locali nei suoi due ristoranti. Al Dalva & Dito il menu prende spunto dalla cucina delle mamme e delle nonne, ma con un tocco contemporaneo. È uno dei ristoranti più accoglienti di San Paolo, meta di cuochi, ristoratori e foodlovers. L’attrazione principale è la galinhada, il chicken party che comincia a mezzanotte e tira avanti fino alle 3 del mattino a suon di cocktail e birra ghiacciata. Il Bar da Dona Onça è un altro posto da tenere a mente, specialmente per il weekend. Con la sua architettura ispirata alla San Paolo anni Sessanta offre i classici petiscos (finger food) e i piatti della cucina locale fatti in casa. Chi passa da queste parti può dire d’aver provato la vera gastronomia di San Paolo.

Esperienza altrettanto illuminante è la visita al Mercado Municipal do São Paulo. Chi c’entra per la prima volta, rimane inebriato dalla vista di frutta esotica fiammante e carnosa, verdure profumate e pesci di ogni genere. È la Disneyland del cibo, un mercato al coperto di roba freschissima da annusare, toccare, comprare. Street food a volontà. 

Razza con crema di cozze e verdure all'Ici di Benny Novak (foto Studio OZ)

Razza con crema di cozze e verdure all'Ici di Benny Novak (foto Studio OZ)

Negli ultimi anni sono diventati molto popolari due ristoranti bistrot: ICI di Benny Novak, specializzato nella cucina francese, e l’italiano Zena Caffè di Carlos Bertolazzi. Ma San Paolo non tralascia la dimensione bollicine e paillettes. È infatti la città col più alto consumo al mondo di Champagne Cristal, Romaneé Conti e di supervini. All’esclusivissimo Kinoshita c’è l’unica Krug Room del paese: si sorseggia bene pasteggiando a sushi di pesce locale e fiori selvatici. E l’hobby del cuoco Murakami è il belcanto: ogni tanto capita di sentirlo cantare “O sole mio”.

I ristoranti italiani sono migliaia. Una buona cucina tradizionale vestita di abiti contemporanei si trova alla Trattoria Rosticceria Picchi. Pier Paolo si produce il lardo, impasta la ricotta e non perde occasione per mostrarsi ossessionato dalla qualità dei suoi prodotti. Due Cuochi di Paulo Barros rivisita invece i piatti della tradizione italiana con ingredienti della cucina brasiliana. Così fa anche Renato Carioni, che nel suo locale casual e originale Così propone eccellenti paste e piatti leggeri, con sentori meticci italo-brasiliani.

La zona più prestigiosa della ristorazione di San Paolo è quella intorno ai Jardins. C’è D.O.M. di Alex Atala, il più acclamato ristorante di tutta l’America Latina. C’è Brasil a Gosto di Ana Luiza Trajano che ricerca e lavora con ingredienti solo brasiliani, e Emiliano di José Barattino, noto per la sua creatività e per le sue idee all’insegna di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Eñe, dei gemelli spagnoli Javier e Sergio Torres, è un blockbuster che propone ingredienti brasiliani combinati con originali e segrete ricette di famiglia. Fasano, italiano extra-lusso con cucina tradizionale e servizio 5 stelle e il portoghese Antiquarius sono invece gli indirizzi preferiti dai businessmen per le cene di affari.

Alex Atala e Helena Rizzo, 44 e 33 anni (foto Sibaritando)

Alex Atala e Helena Rizzo, 44 e 33 anni (foto Sibaritando)

Le star del momento sono Helena Rizzo e Daniel Redondo, i due cuochi del Maní. La loro cucina è unica e l’atmosfera del ristorante molto easygoing. Chi cerca piatti brasiliani fuori degli schemi classici si faccia sorprendere dal menu di Tordesilhas. San Paolo è famosa anche per le sue pizzerie e churrascarie. Bráz, dopo anni, è ancora il miglior indirizzo per una pizza. L’affezionato ai barbecue Brazilian-style può infine sbizzarrirsi tra Fogo de Chão, Baby Beef Rubaiyat e Varanda Grill.

INDIRIZZI
Mocotó, avenida Nossa Senhora do Loreto;
Dalva e Dito, rua Padre João Manuel 1.115, +55.11.30684444;
Bar da Dona Onça, avenida Ipiranga 200, +55.11.32572016;
Mercado Municipal do São Paulo, rua da Cantareira 306, +55.11. 33133365;
Ici, rua Pará 36, +55.11.32574064;
Zena Caffè, rua Paixoto Gomide 1901, +55.11.30812158;
Kinoshita, rua Jacques Félix 405, +55.11.38496940;
Trattoria Rosticceria Picchi, rua Eduardo de Souza Aranha, 318, +55.11.38439000;
Due Cuochi, rua Manoel Guedes 93, +55.11.30788092;
Così, rua Barão de Tatuí 302, +55.11.38265088;
D.O.M., rua Barão de Capanema 549, +55.11.30880761;
Brasil a Gosto, rua prof. Azevedo do Amaral 70, +55.11.30863565;
Emiliano, rua Oscar Freire 384, +55.1130684390;
Eñe, rua Dr. Mário Ferraz 213, +55.11.38164333;
Fasano, rua Vittorio Fasano 88, +55.11.30624000;
Antiquarius, al. Lorena 1884, +55.11.30823015;
Maní, rua Joaquim Antunes 210, +55.11.30854148;
Tordesilhas, rua Bela Cintra 465, +55.11.31077444;
Bráz, rua Graúna 125, +55.11.55611736;
Fogo de Chão, avenida Santo Amaro 6824, +55.11.55240500;
Baby Beef Rubaiyat, alameda Santos 86, +55.11.31705100;
Varanda Grill, rua General Mena Barreto 793, +55.11.38878870.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Luciana Bianchi

italo-brasiliana, dopo 20 anni come docente, scrittrice e gastronoma, nel 2017 ha sposato il progetto di Muyu, sull’isola di San Cristobal, alle Galapagos

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