28-09-2018
Le Croquetas di Sa Pedrera d’es Pujol a Sant Lluis, isola di Minorca (foto Oskar Perez, Sa Fabrica)
Nell’era dei social, dove ogni luogo ed esperienza sono a portata di cellulare, risulta quasi impossibile vivere scoperte uniche ed emozionanti. Tutto è già stato raccontato dagli utenti di Facebook e Instagram, dai canali digitali tematici o dai documentari di Netflix. Insomma, tutto sembra essere già stato illuminato e francamente, per certi aspetti la situazione sta diventando alquanto irritante.
Eppure, questo agosto chi vi scrive ha scoperto l’esistenza di un piccolo spazio, quasi intimo, per concedersi delle piccole avventure ancora a portata di persona dove i cinque sensi dettano legge. Come ho fatto? Semplicemente mettendo il cellulare in modalità uso aereo, prendendo una guida, noleggiando un’auto e caricandomi di una buona dose di curiosità, dedita totalmente alla scoperta di tradizioni, luoghi e persone di Minorca.
Definita "l’isola della calma" e meta preferita di spagnoli, inglesi e francesi, Minorca ha saputo raccontare la sua vicinanza alla cultura enogastronomica italiana e uno stupefacente fermento nella ristorazione sia tradizionale sia innovativa. È stato quasi immediato scoprire la bontà di alcuni prodotti baciati dalla fortuna di un clima mediterraneo, che favorisce la produzione di ottimi ortaggi come i pomodori, e deliziosi olii extravergine d’oliva come quelli delle aziende San Felip e Pont Modorro grazie a cultivar locali come aberquina, picual e cornicabra.
Daniel Mora, Sa Pedrera
Minorca è anche nota per i suoi vini, principalmente da uve syrah, che si distinguono per la loro intensità e che sono ben espressi dalle aziende vitivinicole Iamontanum e Torralbenc. La ricchezza locale in termini di prodotti, si accompagna a un fiorire della ristorazione che è stata ben recensita dal critico spagnolo Matoses, nella sua guida 100 Mejores restaurantes de Menorca con la prefazione di Quique Dacosta e Adolf Suites.
Un’interessante carrellata di insegne che ci ha permesso di scoprire sia la cucina tradizionale locale sia il nuovo trend gourmet che sta attraversando l’isola grazie a un pool di giovani chef.
Il riso di Luis Loza, resident chef di Torralbenc
Per pietanze simili e per un pescato sempre fresco suggeriamo anche il Cafè Balear a Ciutadella, la seconda città in termini di estensione dopo la capitale Mahon, che ai approvvigiona direttamente dal suo peschereccio ogni mattina. Le scoperte più interessanti, però, sono arrivate sul versante gourmet della ristorazione minorchina con due insegne di ottimo profilo, grazie ai rispettivi chef che tengono le redini di una cucina che parte dal territorio per rendere omaggio a due cucine differenti.
Parliamo di Sa Pedrera d’es Pujol a Sant Lluis e il ristorante del resort cinque stelle lusso Torralbenc a Cala ‘n Porter.
Luis Loza
Nel suo menu, magistralmente presentato dal personale di sala, si possono trovare grandi classici minorchini come la Caldareta – una zuppa di aragoste - o le Croquetas de sobrasada de pagès y miel ligera ossia delle crocchette fritte e ripiene di Sobrasada e il tipico formaggio minorchino. Mentre la Francia si racconta nella presentazione della Razza sfumata in padella con il burro e nel più classico foie gras con gelèe di Brandy e pan d’epices, fino ad arrivare a piatti contemporanei con l’Ostrica servita con un fresco Bloody Mary su sorbetto di prezzemolo e cetrioli.
Esattamente agli antipodi di Daniel Mora, c’è la cucina di Luis Loza, resident chef di Torralbenc che abbandona salse e intingoli della tradizione per mettere al centro il prodotto e la sua ricchezza in termini di gusto e consistenze. Messicano trapiantato da più di vent’anni in Spagna, Loza strizza l’occhio al Mediterraneo e si avvale dell’esperienza dei proprietari del resort da sempre produttori di vino. Anzi, per il ristorante, viene prodotta uno speciale olio extravergine d’oliva che affascina per gli spiccati sentori di pomodoro.
Non solo cucina: il mare meraviglioso di Minorca
Siamo certi che, ancora molto deve essere scoperto di Minorca, ma preferiamo non svelarvi altro perché siamo convinti che ci sia spazio per la vostra personalissima e intima esperienza sull’isola della calma.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose