18-05-2017
Tramonto dal ristorante Agios Pavlos a Creta, un ottima base per esplorare le meraviglie dell'isola greca (foto Matteo Giannini)
La prima volta che ci è stato proposto di andare a Creta in vacanza abbiamo risposto con un sì convinto. Non avevamo però in realtà un'idea precisa: siamo entrati in libreria a cercare una guida. Solo dopo alcuni minuti in cui nulla trovavo, ci siamo ricordati che, in realtà, dovevamo cercare la Grecia. Nella nostra mente, Creta è sempre stata una nazione a parte, con la sua storia e la sua identità. La grande civiltà minoica, il dominio degli antichi traffici commerciali nel mediterraneo, la cultura e la religione, le bellezze naturalistiche: dagli oltre 2.000 metri delle catene montuose con il monte Ida alle coste meravigliose e a volte drammatiche, alle esotiche spiagge degne delle isole del sud pacifico. Creta è una meta che vale il sogno: ed è, come ho scoperto, un sogno alla portata di (quasi) tutti. La buona notizia, per gente come noi, un po' misantropa al momento di partire, è che non tutti lo sanno. Arrivare su quest’isola oggi significa ancora poter chiudere, in alcune zone, la porta al mondo e aprirlo su se stessi, tra pigre giornate, ottimo cibo e raki time (acquavite di vinacce non aromatizzato). Basta salire su un volo low cost e in tre ore si arriva a Chania, cittadina molto turistica che ancora riesce ad affascinare con la bellezza dell’antico porto veneziano che, soprattutto all’alba, fa tornare indietro nel tempo di 600 anni.
Raki, acquavite di vinacce, simbolo alcolico dell'isola
Chiania, la moschea e il porto (foto Matteo Giannini)
Taramosalata, crema di uova di pesce, appetizer cretese
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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vent'anni di esperienza nella comunicazione e nel marketing enogastronomico e alberghiero, ha scritto per L'Espresso ed è docente per scuole di specializzazione post lauream