08-06-2016

Romito ok, suspance Scabin

Resi noti i piazzati dal 51 al 100 della 50 Best. Per la prima volta c'è l'abruzzese: «Soddisfazione»

Niko Romito a Identità Milano 2016. Lo chef abruz

Niko Romito a Identità Milano 2016. Lo chef abruzzese è la new entry italiana del 50 Best: i 50 migliori saranno rivelati lunedì, poche ore fa è stata resa nota la classifica dal 51° al 100° posto

Con la cerimonia per i 50 Best alle porte (sarà lunedì sera a New York, Paolo Marchi sarà là a seguire gli italiani, incrociando le dita per Massimo Bottura papabile numero uno) oggi è stata resa nota la classifica per quando riguarda i piazzati tra il 51° e il 100° posto. Entra Niko Romito, esce Davide Scabin, che era al 65° posto, dopo essere stato 51° nel 2014 (ma questa potrebbe anche essere una buona notizia, sotto vi diciamo perché). Cinque considerazioni principali.

1 - Entra finalmente in classifica Niko Romito, e per la verità la cosa curiosa era che già non ci fosse. E’ all’84° posto, ma ha tutte le carte in regola (e la stima anche a livello internazionale, vedi – tanto per dire – questa nostra intervista a Mauro Colagreco, per la 50 Best dello scorso anno il migliore di Francia, all’11° posto). Il pronostico è insomma che inizia ora una bella scalata. Questo il suo commento per Identità Golose: «E’ una duplice soddisfazione. Innanzitutto per il nostro lavoro: mio, di mia sorella Cristiana e di tutta la squadra. Poi, per l’Abruzzo, che con noi per la prima volta fa il suo ingresso in questa importante classifica internazionale».

2 - Si legge in giro che “Romito è l’unico italiano nella classifica 51-100”. Sbagliato: all’86° posto c’è Umberto Bombana, molti se lo dimenticano perché il suo 8 ½ è a Hong Kong. Ma il passaporto è quello giusto. Per lui il piazzamento è agrodolce: era 62° nel 2015.

Enrico Crippa, Massimo Bottura, Davide Scabin e Umberto Bombana al 50 Best 2013

Enrico Crippa, Massimo Bottura, Davide Scabin e Umberto Bombana al 50 Best 2013

3 - A proposito di discese: male Le Chateaubriand di Inaki Aizpitarte, giunto 74°. Solo l’anno scorso era 21°, precedentemente comunque sempre piazzato tra i primi 50. Nel 2011 e 2010, rispettivamente con il nono e undicesimo posto, era diventato una sorta di “caso”: primo ristorante di Francia per la lista, una specie di smacco per la grande cucina transalpina sopravanzata da questa informale bistronomia d’autore. La 50 Best aveva così indicato una sorta di modello di rinnovamento, che evidentemente oggi non tira più (e anche il cambiamento di management ha influito).

4 - Discese o salite? Lo scorso anno, con Bombana, l’altro italiano tra il 51° e il 100° posto era Davide Scabin. Quest’anno non appare, in questa classifica. Un altro clamoroso smacco, dopo la scelta della Michelin di togliergli una stella? Può essere, ma forse anche il contrario: lo chef di Rivoli farà legittimamente gli scongiuri, ma potrebbe essere tra i primi 50. I giurati del 50 Best hanno deciso di premiarlo, visto quanto accaduto? C’è giustizia, forse, persino in questo mondo.

5 - Non ci sono nella classifica 51-100 né Enrico CrippaMassimiliano Alajmo, lo scorso anno al 27° e 34° posto. Incrociamo le dita, ma nulla lascia pensare a un crollo tale da averli fatti uscire dalla classifica.

Ipotesi: con Bottura papabile, Crippa e Alajmo confermati tra i primi 50, Scabin magari in crescita tra di loro, Bombana che regge e Romito all’esordio, l’Italia del fine dining avrebbe di che essere soddisfatta.

Davide Scabin

Davide Scabin

Altre osservazioni:

- Nella lista 51-100 sono rappresentati 21 Paesi, su sei continenti. Quindici i nuovi ristoranti (come detto, per noi c’è il Reale Casadonna di Castel di Sangro). Gli Usa sono in vetta con ben nove ristoranti, seguiti dalla Francia con 8 e dal Giappone che guida l’Asia con ben 4 locali. Il Mikla in Turchia, chef l'ottimo Mehmet Gürs sale di ben 39 posizioni passando dal 96° al 57° posto. The Jane di Anversa è in cima alle new entry, 54esima posizione. Sono presenti sette dei migliori ristoranti asiatici del 2016: il giapponese Den, recentemente nominato One to Watch, da The World’s 50 Best Restaurants per il 2016, si attesta al N. 78. In classifica troviamo tre dei 50 migliori ristoranti del 2015 in America Latina, incluso Lasai in vetta alla classifica dello scorso anno.

- La lista 2016 dei classificati dal numero 51 al 100 vanta come detto 15 new entry, ristoranti di tutto il mondo, ivi incluso Chef’s Table al Brooklyn Fare di New York, Burnt Ends a Singapore e il Twins dei gemelli Berezutskiy a Mosca, che abbiamo avuto ospiti a Identità Expo. Non sono solo i giovani talenti a figurare in questa lista; i grandi continuano a consolidare la loro presenza, annoveriamo tra questi il St. John a Londra e L’Atelier Saint-Germain di Joël Robuchon a Parigi.

- Fa però tristezza vedere il suddetto Robuchon all’80° posto. Altri grandissimi del passato in difficoltà: Bras è 94°, The French Laundry di Thomas Keller 85°. Nel 2003 e 2004 era al primo posto assoluto, unica insegna ad avere svettato nei 14 anni di 50 Best, insieme The Fat Duck, elBulliNoma e El Celler de Can Roca.

- Un grande amico di Identità Golose, Josean Alija del Nerua di Bilbao, in Spagna, può festeggiare: svetta al 55° posto, salendo di ben 13 posizioni. Bene anche l’australiano Brae, 64° posto ex equo con Lasai: sale ben 22 gradini.

Il podio del 50 Best del 2015

Il podio del 50 Best del 2015

LA CLASSIFICA
51. Maní, São Paulo, Brazil
52. Per Se, New York, USA
53. Hof Van Cleve, Kruishoutem, Belgium
54. The Jane, Antwerp, Belgium
55. Nerua, Bilbao, Spain
56. Mikla, Istanbul, Turkey
57. L’Astrance, Paris, France
58. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris, France
59. Martín Berasategui, Lasarte-Oria, Spain
60. Hedone, London, UK
61. Maaemo, Oslo, Norway
62. La Grenouillère, La Madelaine Sous Montreuil, France
63. Aqua, Wolfsburg, Germany
64. Lasai, Rio de Janeiro, Brazil e Brae, Birregurra, Australia
66. Lyle’s, London, UK
67. The Restaurant at Meadowood, St. Helena, USA
68. Tegui, Buenos Aires, Argentina
69. Epicure, Paris, France
70. Burnt Ends, Singapore, Singapore
71. Daniel, New York, USA
72. Pavillon Ledoyen, Paris,France
73. Hertog Jan, Bruges, Belgium
74. Le Chateaubriand, Paris, France
75. Twins, Moscow, Russia
76. La Colombe, Cape Town, South Africa
77. Den, Tokyo, Japan
78. Belcanto, Lisbon, Portugal
79. Diverxo, Madrid, Spain
80. L’Atelier Saint-Germain de Joël Robuchon Paris, Paris, France
81. Chef’s Table at Brooklyn Fare, New York, USA
82. Hajime, Osaka, Japan
83. Manresa, Los Gatos, USA
84. Reale, Castel Di Sangro, Italy
85. The French Laundry, Yountville, USA
86. 8 1/2 Otto e Mezzo Bombana, Hong Kong, China
87. Indian Accent, New Delhi, India
88. Die Schwarzwaldstube, Baiersbronn, Germany
89. Benu, San Francisco, USA (Tie)
89. Zuma, Dubai, UAE
91. St John, London, UK
92. Quintessence, Tokyo, Japan
93. Daniel Berlin, Skåne Tranås, Sweden
94. Bras, Laguiole, France
95. L’Effervescence, Tokyo, Japan
96. Cosme, New York, USA
97. Momofuku Ko, New York, USA
98. Quay, Sydney, Australia
99. La Petite Maison, Dubai, UAE
100. Chestnaya Kuhnya, Moscow, Russia


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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