21-04-2016
Si registra un'inversione di marcia, in particolare nel mondo gourmet anglosassone, quello in cui molti ristoranti di prestigio vietavano ai clienti di scattare foto dei propri piatti: la resa a Instagram sembra inevitabile. Il caso più famoso e recente è quello di David Chang, che al Momofuku Ko era stato tra i primi a dire stop
C'è un piccolo video virale che da qualche tempo compare qui e là sulle bacheche dei social network con cui, spesso e volentieri, ci intratteniamo pubblicando (anche) cose un po' frivole. Raffigura tre ragazzi afroamericani entrare in un fast-food, ordinare tre panini e...al momento di mangiare due di loro guardano severamente il terzo che addenta ancor prima di aver scattato una foto al suo burger. E' un ottimo simbolo di come l'idiosincrasia di fotografare qualsiasi cosa arrivi sulla nostra tavola sia ormai decisamente globale, pervasiva, e vada ben oltre il desiderio di immortalare quei piatti che effettivamente meritano di essere ricordati: per la loro bellezza e originalità, oltre che per il fatto che non ce li troviamo davanti tutti i giorni. Non è certo un caso però se in questi anni di costante crescita della comunicazione social, e parallelamente della smania di condividere con amici e conoscenti virtuali qualsiasi cosa facciamo, diversi ristoranti di cucina d'autore hanno preso una posizione piuttosto rigida verso chi sfoderasse lo smartphone per fotografare i piatti.
"Instagram non funziona oggi, raccontami il tuo pranzo e basta": una delle tante foto satiriche sul tema che girano su internet
David Chang
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia