29-03-2016
E' primavera al Blue Hill at Stone Barns, telefono +1.914.3669600, una sosta bucolica a solo un'ora da Manhattan, New York. Il modello di ristorazione "a metri zero" voluto da Dan Barber fa proseliti anche in Europa (foto www.stonebarnscenter.org)
Ebbene sì, si può fare una gita fuori porta anche a New York. Anzi, se la meta è Blue Hill at Stone Barns, si deve. È una fattoria nella valle dell'Hudson River, a nord di Yonkers, vicino allo Swan Lake. Nasce come polo didattico per raccontare la natura agli studenti, ma oggi è il regno di Dan Barber, chef votato al vero chilometro zero. Una sorta di guru (agli americani piacciono i guru) del mangiare sano ed ecocompatibile.
Da Manhattan sono circa tre quarti d'ora di auto. Oppure si prende il treno a Grand Central fino a Tarrytown: da qui sono 10 minuti di taxi. Poco lontano c'è il training center dei Knicks, perché la squadra che gioca al Madison Square Garden si allena qui e tutti i giocatori vivono in mezzo a questi boschi magnifici, ci raccontava il "Mago" Andrea Bargnani. Quando giocava a Toronto, andava più spesso a Manhattan di quando giocava nei Knicks. Noi ci siamo stati appena atterrati al Jfk, assieme a Riccardo Orfino, ex LadyBu a Milano e a breve executive chef nel nuovo ristorante che Eataly aprirà quest'estate al terzo piano del palazzo di Calatrava al World Trade Center, con vista sulle fontane del 9/11 memorial. Per ora Riccardo si divide tra Eataly sulla Quinta e Sirena, la nuova apertura della coppa Batali/Bastianich. Quando andiamo a New York sappiamo che Riccardo è sempre pronto a seguirci o a proporci una scorribanda golosa.
Nella rastrelliera di benvenuto, i germogli del momento
La prima parte del lungo menu - quasi 30 portate - si mangia con le mani: abbiamo cominciato con una sorta di rastrelliera in cui erano infilate primizie vegetali come ravanelli e altri germogli del momento. Sapori mediamente sconosciuti all'americano. Il servizio è in un certo senso teatrale, ricco di spiegazioni, come quando arriva il maître con un’ala di anatra per spiegare che, per avere il foie gras, non praticano il crudele gavage: gli animali sono allevati in un’area del bosco in cui c'è molto nutrimento. Ciò significa che le anatre s’ingozzano naturalmente (ovviamente il processo è molto più lungo).
La parte vegetale spadroneggia (anche il dolce è una barbabietola). Tra una portata e l'altra, assistiamo a tre momenti particolarmente curiosi: arriva una sorta di colazione (la chiamano proprio breakfast) con cereali, tè allo zenzero e salmone; ci cuociono le patate nel compostaggio (ci hanno condotto proprio nella sala del compostaggio e ce le hanno servite li) e ci presentano il pane come unica portata, naturalmente in panetteria (la stessa idea che vuole sviluppare Niko Romito, che per l'appunto è stato qui).
Una parte del nutrito staff di Blue Hill at Stone Barns. In altro a sinistra, lo chef e proprietario Dan Barber, newyorkese, classe 1969
Blue Hill Farm at Stone Barns 630 Bedford road Pocantico Hills New York +1.914.3669600 Menu degustazione: 218 dollari (più 148 per il wine pairing) Possibilità di mangiare al bar: 168 dollari Gradita la giacca.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista sportivo a Eurosport con 16 Olimpiadi all’attivo (l'ultima, Pyeongchang 2018), ha un’antica passione per il cibo. Assaggiatore di Identità Milano dalla prima edizione