Giovanni Passerini

 Foto Brambilla-Serrani

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Passerini

65, rue Traversière
Parigi
Francia
+33 1 43422756

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Partito da Roma alla volta di Parigi, in pieno rinascimento gastronomico Giovanni Passerini non sapeva che a breve il suo sarebbe diventato un paradigma. Non lontano dalla Bastille, apre in Rue Trousseau Rino, poco più che una stanza ben attrezzata con tavoli e cucina (e vino sotto le panche) e diviene in breve uno dei locali più frequentati della nouvelle vague gastronomica parigina. Di lì, tra gli altri, passeranno Simone Tondo (oggi Roseval) e la sommelier Francesca Tradardi, gli unici italiani a conquistare il palato dei francesi senza l’uso di spaghetti, pomodoro e tovaglie a quadri.

Così bravi e originali da costituire discorso a parte, uno stile a sé, presto premiato da tutte le guide attente al nuovo. Le Fooding in testa. Innamorato di Salvatore Tassa, ancora oggi uno dei cuochi più capaci (e allo stesso tempo sottovalutati) d’Europa, Giovanni è concreto e materico in cucina come pochi. Cucina bruta, che si tratti di un raviolo o di un’animella, in cui nulla è cammuffato o rielaborato, al massimo – piuttosto - restituito. Tutto così intenso da non poter durare in eterno, così Rino, nella primavera 2014, chiude. O meglio, trasloca, per trasformarsi in qualcosa di nuovo, “accentuando le radici italiane.”

 

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Marco Bolasco

classe 1973 (come Zanatta), vive a Roma e lavora a Firenze e Torino. Direttore dell’enogastronomia in Giunti e direttore editoriale di Slow Food, scrive su Repubblica e ha ripreso a farlo sul suo blog Cibario