Daniela Cicioni

 crediti: Brambilla - Serrani

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Sono infinite le strade che portano una persona, uomo o donna che sia, donna comunque in questo caso, ad abbracciare la professione di cuoco. Daniela Cicioni vi è arrivata studiando e laureandosi in tutt’altro: architettura. Lombarda con casa sulle colline che dalla sponda occidentale guardano lo specchio d’acqua del lago di Como, nel 2007 prese la decisione che cambia la vita: rinunciò alla professione di architetto paesaggista per iniziare un percorso tutto suo – e in salita – in cucina.

Daniela decise di andare oltre una visione vegetariana della sua vita: “Intuivo che la natura racchiude enormi potenzialità gastronomiche e così mi ripromisi di trovare la via per riuscire a esprimerle tutte”. Vegana, si diplomò “cuoca naturale” alla scuola La Sana Gola grazie alle conoscenze in macrobiotica e in scienza della nutrizione. Seguì una specializzazione in catering vegano e l’approdo quindi come chef al Centro Botanico di Milano, indirizzo dove sarebbe rimasta fino al 2012.

Oggi, non solo collabora con noi di Identità riversando nel sito eccellenti ricette senza riferimento alcuno al mondo animale, ma lavora come cuoca free-lance, consulente e insegnante di cucina sia vegana che crudista: “Ho scoperto il crudismo grazie a Internet – penso a Matthew Kenney, Russell James, Fruttalia e Valdo Vaccaro – rimanendone affascinata. Studio ad esempio le evoluzioni del gusto legato alla salute a tavola sperimentando piatti vegani e crudisti.

“Utilizzo in tal senso spesso tecniche di NON cottura, in grado di mantenere inalterato il potenziale vitale degli ingredienti e in alcuni casi di accrescerlo. E’ il caso, per capirci, di germinazione, germogliazione e fermentazione”. Pochi in Italia hanno una visione completa della cucina vegana come la sua. Soprattutto non soffre di settarismo: “Credo nella capacità rivoluzionaria del rispetto, in ogni ambito e in ogni livello. Tutto senza dimenticarci quanto sia importante la piacevolezza del palato”.

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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