Nicola Olivieri

Brambilla-Serrani

Brambilla-Serrani

Olivieri 1882

via Alberti, 13, Arzignano (Vicenza)
Tel. +390444670344
info@olivieri1882.com

Il forno. Un vero richiamo per gli Olivieri. Sin dal 1882. Quando il trisavolo Luigi dà avvio alla sua attività. Per poi trasferire passione e conoscenza al figlio Romano, che a sua volta insegna a Bianco. Padre di Oliviero e nonno di Nicola, l’attuale portavoce di una lunga e dinamica storia di famiglia.

Nicola: casse 1986 e radici nella vicentina Arzignano. «Sono nato vicino al laboratorio che avevamo allora, a 300 metri da dove siamo ora. E ho sempre respirato farina e aria di rinnovamento», racconta il giovane lievitista. Sì, perché definirlo solo pasticcere sarebbe limitativo. Visto che il suo è un mettere le mani in pasta a 360 gradi. Anche se in principio è il liceo scientifico a plasmarne mente e ragionamento. «Poi mi sono iscritto a Economia, ho dato qualche esame, sono passato a Psicologia, ma ho capito subito che non era la mia strada. Così sono volato in Australia, là è scattata l’attrazione fatale per la pasticceria», continua l’artigiano. Che torna ad Arzignano. Dove papà Oliviero conduce il forno con la madre Miranda, consorte di Bianco, scomparso prematuramente.

«Nonna Miranda ci dà ancora una grossa mano qui. Insieme a mamma Patrizia e a Michela, mia moglie», prosegue Nicola. Rigoroso ed estroso. Propositivo e costruttivo. Al punto da aprire, qualche anno fa, una serie gelaterie biologiche. Avventura poi interrotta. «Ma ho portato con me un bagaglio di conoscenze. Il bello è che nella nostra famiglia ogni generazione ha aggiunto qualcosa», ammette lui. Fiero del suo forno contemporaneo. Che va sotto il brand di Olivieri 1882. Ospitato (dal 2015) in quella che prima era una fabbrica di pompe idrauliche. E che ora è una food hall dallo spirito postindustriale, nutrita dalla luce e da 1.200 metri quadrati. Pronti a inanellare laboratorio, pasticceria, gelateria, caffetteria, panificio e area dedicata al pranzo e alla cena. «Lo slogan che ci siamo dati è in the name of flour», precisa. Ripetendo il mantra-leitmotiv di una griffe che elegge fra le icone pandoro, colomba e panettone. 

Ha partecipato a

Identità Milano


a cura di

Cristina Viggè

Lombarda, una laurea in lettere e un inizio nel giornalismo di cronaca. Poi, cambio di direzione, verso i viaggi, il cibo e il vino. Ora guida Fuori Magazine, il nuovo progetto editoriale di Petra-Molino Quaglia