29-08-2014

La Notte della Piadina

Al Marè di Cesenatico si è tenuta per il secondo anno la serata dedicata al "pane dei Romagnoli"

La spiaggia di Cesenatico ha ospitato per la secon

La spiaggia di Cesenatico ha ospitato per la seconda volta questa festa per la regina della gastronomia romagnola: cinque diverse interpretazioni della piadina, fornite da altrettanti ristoratori provenienti da diverse zone della Romagna

Il 20 agosto al Maré di Cesenatico si è celebrata la seconda edizione de La Notte della Piadina dove la famiglia Zaccheroni, in qualità di padroni di casa, ha invitato quattro ristoratori romagnoli, singolari ambasciatori di questo italianissimo street food. Un vero e proprio incontro tra verità, campanilismi e dicerie, il tutto con i piedi nella sabbia del Maré.

Uno spettacolo gastronomico iniziato al tramonto e animato da: Casa Zanni di Villa Verrucchio che ha presentato la Piadina con Bresaola Marchigiana (di loro produzione), melanzane arrostite e pecorino barricato. Nud e Crud di Rimini con PidNIR, piadina impastata con olio e nero di seppia e farcita con mazzancolle, insalata e pomodoroLo Scoiattolo di Ravenna con tre proposte: Crescione erbe e ricotta, Piada con pancetta arrotolata oppure farcita di caciotta, sale, pepe e olio di Brisighella. Cerina di Cesena e il classico Squacquerone di Romagna D.o.p., fichi caramellati e mandorle tostate mentre la piada del Maré, ideata dallo chef Omar Casali, era innovazione pura: Cantabria Roll, piadina lavorata con farina Petra, impastata con burro, alici del Mar Cantabrico, un ripieno di Erbette all’ Aglio e squacquerone affumicato.

 Sua maestà la Piada

 Sua maestà la Piada

Omar racconta che ha immaginato questa versione di piada roll, un piatto di culto nel menu estivo del Maré, come «una scomposizione reale del tradizionale panino pane, burro e acciughe: una ricca cremosità della farcia ben equilibrata dalla croccantezza della piadina, rigorosamente non salata».

In una serata stellare, non poteva mancare un tocco felliniano, con la presenza del birrificio locale Amarcord e delle sue birre che portano i nomi dei più noti protagonisti dei film del celebre regista riminese, per l'appunto grande estimatore della piadina.

Se l’origine della Piada si contestualizza con la sostituzione del companatico, oggi i tempi sono cambiati e il tocco gastronomico ha trasformato questo semplice “pane dei Romagnoli” in piatti unici gourmet. Certo i chioschi lungo le strade che da Ravenna vanno a Rimini non sono spariti, tuttavia è nata una ristorazione attenta a proporne una versione innovativa, pur partendo sempre dalla tradizione artusiana.

Da Cesena a Rimini la piadina si assottiglia pur con gli stessi ingredienti: farina tipo “O”, strutto, un pizzico di sale, bicarbonato o lievito madre e acqua quanto basta. 5 millimetri di spessore a Cesena e Cesenatico per arrivare ai classici 3 millimetri a Rimini.

Lo strutto può essere sostituito dall’olio d’oliva, ma i tradizionalisti ci tengono a rilevare che né uno né l’altro sono indispensabili, a patto che la piada sia cotta e mangiata. La cottura è fatta su calde piastre di acciaio per un tempo che varia da 6 a 10 minuti, secondo gli spessori della pasta. E se la piadina da queste parti la si può gustare tutto l'anno, per la prossima Notte a lei dedicata bisogna aspettare l’edizione 2015, sempre sulla spiaggia del Maré.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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