15-07-2014

Cuochi per l'Isola

In poco tempo, i più grandi chef sardi hanno dato vita a un'associazione già molto attiva

Foto di gruppo per alcuni gli chef dell'assocazion

Foto di gruppo per alcuni gli chef dell'assocazione "Cuochi per l'Isola", fondata alla fine del 2013 per aiutare le popolazioni colpite dall'alluvione del 18 novembre 2013. Da sinistra a destra riconosciamo il presidente Roberto Petza, Achille Pinna, Luigi Pomata, Roberto Serra e Pierluigi Fais. L'insieme è molto attivo con tutta una serie di iniziative tese a promuovere seriamente il patrimonio gastronomico della Sardegna e a incoraggiare le giovani leve locali (foto di Pietro Pio Pitzalis)

La Sardegna è storicamente terra di campanili e di rivalità inter-rionali. È perché le diverse parti dell’isola hanno subito nei secoli influssi diversissimi, differenze ancora evidenti nei dialetti: chi parla in sassarese stretto difficilmente si farà capire da un cagliaritano e viceversa. Ci volevano i cuochi per costruire un vocabolario comune. Li ha messi insieme l’associazione Cuochi per l’Isola, una congrega senza scopo di lucro che accoglie sotto il suo tetto i più grandi cuochi sardi: il presidente all'unanimità Roberto Petza (chef del ristorante S'Apposentu di Casa Puddu a Siddi) con i soci fondatori Luigi Pomata (Luigi Pomata a Cagliari), Achille Pinna (Da Achille a Sant'Antioco) e Stefano Deidda (Dal Corsaro a Cagliari), ai quali si aggiungono gli emergenti Clelia Bandini (Lucitta, Arbatax), Pierluigi Fais (Josto al Duomo, Oristano), Manuele Senis (Fradis Minoris, Pula) e Roberto Serra (Su Carduleu, Abbasanta).

Rita Denza, grande cuoca sarda scomparsa domenica scorsa (foto olbianova.it)

Rita Denza, grande cuoca sarda scomparsa domenica scorsa (foto olbianova.it)

L’associazione è stata fondata alla fine del 2013, in un naturale impulso di solidarietà seguito alla tremenda alluvione del 18 novembre dello stesso anno. Dieci giorni dopo i cuochi erano già pronti a realizzare il primo evento benefico alla Fondazione Accademia Casa Puddu. Da qui sarebbero seguiti altri 7 appuntamenti. Con l’ottavo che è imminente: sarà il primo agosto prossimo, all'interno del festival Appetitosamente, ancora a Siddi. In occasione della cena “Cose buone nel bosco” verranno comunicati i dati delle somme raccolte in questi primi mesi di vita dell’associazione.

L’aspetto solidale non è l’unica mission dell’associazione, nata soprattutto per promuovere le eccellenze gastronomiche di un’isola ricchissima di splendide materie prime (non sempre valorizzate a dovere). Ma anche per sostenere le nuove generazioni di cuochi, con progetti che conducono a diverse collaborazioni con gli istituti alberghieri locali. Da aprile scorso, i cuochi Petza, Pomata, Pinna e Deidda partecipano invece al progetto Cucinando sul Mare, promosso da Alcoa Foundation, comune di Portoscuso e cooperativa sociale Stella dei Mari: insieme lavorano per formare gli ex operai di un importante bacino industriale sardo, attualmente in profonda crisi.

Stefano Deidda, ristorante Dal Corsaro di Cagliari (foto Pietro Pio Pitzalis)

Stefano Deidda, ristorante Dal Corsaro di Cagliari (foto Pietro Pio Pitzalis)

A maggio, invece, nel corso della Fiera Campionaria della Sardegna, i cuochi associati e il pasticcere Leonildo Contis di Sanluri, hanno animato il quartiere fieristico con cooking show e assaggi di cibo da strada. Tutto questo fino a che, al Girotonno di Carloforte nel giugno scorso, Paolo Marchi ha sottolineato l’importanza e le ragioni della associazione, «un segnale positivo per la cucina sarda».

La quale, abbiamo visto a Coxinas pochi giorni fa (ma anche a Cantine Aperte, all’azienda Pala di Serdiana a fine maggio, teatro di un altro bell’evento), scommette molto sul concetto di street food, un tema strategico per tutti gli associati, soprattutto perché è rivisitando un cibo tradizionalmente povero che diventa possibile avvicinare le giovani generazioni alla cucina creativa. Avercene di realtà così in Italia.


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