12-04-2014

I 18 anni del Birrificio Italiano

Agostino Arioli è il birraio che ha sognato e creato l'Officina alchemica di Lurago Marinone

L'importante compleanno del Birrificio Italiano di

L'importante compleanno del Birrificio Italiano di Lurago Marinone (CO) celebra una storia di passione e naturale puntigliosità. Sono queste le qualità su cui il birraio Agostino Airoli ha fondato una produzione che oggi conta quasi venti birre artigianali diverse, servite anche nel locale di via Castello 51, telefono +39.031.895450

 

Le emozioni, tante volte, non si leggono nelle parole. Ma negli occhi. E questa volta gli occhi non sono di Agostino Arioli, mastro birraio e uno dei fondatori del Birrificio Italiano, o del fratello Stefano, che lo ha accompagnato dall’inizio di questa avventura, 18 anni fa. Gli occhi, lucidi e commossi, sono di Teresa e Vittorio Arioli, i genitori, che dall’inizio hanno sempre creduto nel progetto birra artigianale, nonostante i figli potessero apparire come dei don Chisciotte all’attacco dei mulini a vento.

 Il mastro birraio spilla una delle tante creazioni frutto del suo "sogno alchemico"

 Il mastro birraio spilla una delle tante creazioni frutto del suo "sogno alchemico"

Il Birrificio Italiano di Lurago Marinone, in provincia di Como, è diventato maggiorenne, così come tutto il movimento della birra artigianale in Italia. Erano partiti in pochi: oltre ai fratelli Arioli e ai loro soci c’erano il Baladin di Teo Musso a Piozzo in provincia di Cuneo, il Birrificio di Lambrate, Beba a Villar Perosa (che in realtà è nata nel 1995) e la Centrale della Birra a Cremona, che poi ha chiuso i battenti. In 18 anni da soli 5 birrifici artigianali si è arrivati ai circa 650-700 attuali. 

Il Birrificio Italiano, il 3 aprile scorso, ha dunque potuto festeggiare un traguardo importante: “Ora possiamo prendere la patente e bere anche superalcolici” scherza il mastro birraio Agostino Arioli, un signore che dal suo impiantino casalingo è riuscito ad arrivare a un’azienda, o meglio una “Officina alchemica”, che quest’anno dovrebbe arrivare a una produzione di 5.300 ettolitri. E tutta di grande qualità, dalla Tipopils che è stata definita una delle migliori birre chiare d’Italia, alla Nigredo, piuttosto che alla Bibock (un altro cavallo di battaglia) o alla Extra Hop, alla Amber Shock e alla Cassissona. E ce ne sarebbero ancora molte altre. 

Tra molti brindisi il 3 aprile scorso si sono celebrati 18 anni di lavoro e di impegno

Tra molti brindisi il 3 aprile scorso si sono celebrati 18 anni di lavoro e di impegno

Ma Agostino Arioli, nel 1996, pensava davvero di arrivare a questi risultati? “Io sono un sognatore – spiega – e per questo mi immaginavo di arrivare fino a questo punto. Ho pensato in grande e ce l’ho fatta”. Il suo è un sogno costruito su birre di qualità, apprezzate e vendute in Italia, ma anche fuori: “In 18 anni ho avuto tante soddisfazioni: le birre piacciono, le sperimentazioni sono spesso andate a buon fine, le vendite sono in aumento, abbiamo realizzato il nuovo stabile di produzione a Limido Comasco. E abbiamo anche costruito tanti rapporti con altri birrai, pure all’estero”.

Le iniziali e prevedibili difficoltà sono state superate: “Adesso aprire un birrificio è diventato un po’ una moda, ma 18 anni fa è stata davvero un’impresa. Ora però dobbiamo imparare non solo a vendere la birra, ma a comunicarla, a informare le persone su quello che stanno bevendo. Conoscere, prima di bere”. E il prossimo sogno? “Andare avanti così. Crescendo passo dopo passo. Vogliamo rimanere artigiani, e mantenere la nostra umiltà”. Il sognatore aveva visto giusto 18 anni fa. Teresa e Vittorio, i suoi genitori, in cuor loro, lo sapevano.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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