11-03-2014
Al centro, Akira Oshima, maestro giapponese di Kaiseki Ryori, nobile tradizione gastronomica del suo paese. Il Sol Levante, da pochi mesi patrimonio mondiale immateriale dell'Umanità per l'Unesco, è protagonista di una serie di importanti incontri a Milano. C'è anche un Food Point a Milano, in corso Garibaldi 117, attivo fino a sabato 16 Marzo
La cucina giapponese esercita un fascino che ha conquistato e continua a conquistare tutto il mondo. Non a caso lo scorso dicembre l’Unesco ha inserito il washoku – cibo tradizionale nipponico – nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità. Nel corso di una serie di incontri milanesi svoltisi tra il 14 febbraio e il 13 marzo, il Maff - ministero dell’Agricoltura, delle foreste e della pesca giapponese - sta raccontando la bellezza di una nazione che fa delle proprie risorse naturali, della stagionalità e dell’arte dell’ospitalità i segreti della sua cultura gastronomica. Questi aspetti hanno trovato grande espressione in un incontro avvenuto a Milano con il maestro Akira Oshima, una vera autorità in materia di alta cucina nipponica. Sin dal 2006, Oshima si adopera per la diffusione della cultura del cibo giapponese, impegno che gli è valso l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Orange-Nassau nei Paesi Bassi. L’appuntamento nella scuola di cucina milanese InKitchen ha rappresentato un’occasione unica per conoscere e approfondire il Kaiseki Ryori, l’alta cucina giapponese e l’arte dell’ospitalità a essa legata.
Le componenti del dashi. Da destra a sinistra: funghi shiitake e alghe kombu, niboshi e katsuobushi
Sashimi di tonno, salmone e orata
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
sceneggiatrice e scrittrice, dalla scuola di giornalismo enogastronomico del Gambero Rosso è approdata a Identità Golose