15-02-2014
Haruo Ichikawa del ristorante Iyo di Milano, nel corner di Jetro, Japan External Trade Organization, a Identità Milano 2014. Chef italiani del calibro di Cristina Bowerman, Luigi Taglienti, Carlo Cracco, Moreno Cedroni e i fratelli Christian e Manuel Costardi si sono cimentati nell'interpretazione di grandi prodotti del Sol Levante. Un grande successo
Cosa succede se cinque chef italiani incontrano cinque prodotti tipici giapponesi? Si scatena un turbine di idee che dà vita a ricette dal gusto fuori dal comune. Ed è proprio ciò che è successo a Identità Golose durante l’incontro promosso da Jetro, Japan External Trade Organization. Il progetto Colourful favours of Japan infatti ha l’obiettivo di far conoscere nel nostro Paese prodotti giapponesi per far capire che possono diventare ottimi alleati per ricette originali e ricche di gusto. E così alla presenza di Paolo Marchi e del maestro Haruo Ichikawa, Cristina Bowerman, Luigi Taglienti, Carlo Cracco, Moreno Cedroni e i fratelli Christian e Manuel Costardi hanno presentato le loro creazioni. Cristina Bowerman ha scelto di utilizzare lo shio–koji, una pasta a base di riso maltato fatto fermentare con acqua e sale. Dopo la marinatura nello shio-koji la capasanta è stata cotta in poco grasso d’oca in una padella di ferro. Per completare il piatto foglie di cavoletti di Bruxelles, lenticchie, crema di erbe, crema di buccia di limone, edamame sbollentati e brodo dashi bollente.
Yoshiaki Takazawa, un grande interprete giapponese sul palco dell'Auditorium
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore