22-10-2017
Si chiama "shimofuri" quel'inconfondibile marezzatura che caratterizza la carne Wagyu
Wa come Giappone, Gyu come manzo: l'ormai arcinoto Wagyu , e in particolare una varietà che arriva da Kyoto, è stato protagonista della MasterClass che si è tenuta a Milano da Sakeya, la prima Sake House italiana che nella sua drink list vanta più di 150 etichette di 47 Prefetture giapponesi, da abbinare ai piatti della tradizione e fusion. Un luogo in cui immergersi nelle atmosfere permeate dalla cultura millenaria di questo paese e immaginare le incontaminate distese dei Tamba, i pascoli giapponesi, dove dominano natura e silenzio: qui il Wagyu Miyabi di Kyoto ha il suo abituale habitat antistress. I trucioli di Hinoki e Sugi, cipresso e cedro giapponese, sono il suo letto naturale rinnovato ogni due giorni. L’acqua è rigorosamente di fonte perché la sua mineralità è importante nel bilanciamento del gusto della carne: è intiepidita d’inverno e rinfrescata d’estate. L’erba Timotea ricca di nutrienti è il suo cibo fino al quinto mese, prepara lo stomaco alla dieta da adulto a base di cereali.
Il Maestro tagliatore di Onishi
Le 150 etichette di Sake raccolte da Sakeya
Controfiletto
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Da sempre nel marketing e comunicazione, collabora con la rivista CiBi. Ama raccontare il cibo nelle sue infinite sfumature