01-09-2017
Al centro Suaila Sà, cameriera a El Brite de Larieto, trascinata senza colpe in una stupida polemica, in questi ultimi giorni
I fatti sono noti: un utente di Tripadvisor - poi rivelatisi essere Fabio Cenerini, capogruppo della Lista Toti in consiglio comunale a La Spezia - ha postato un siffatto parere al termine di una cena a fine agosto nel ristorante El Brite de Larieto: "Non ho apprezzato che a servire, con un costume ampezzano, fosse una persona di colore", ossia Suaila Sà, ventiunenne, originaria del Guinea Bissau, che vive a Verona da un decennio e lavora come cameriera a El Brite. Ne è nata una polemica, Suaila ci è rimasta comprensibilmente molto male, «quando ho letto quelle parole, ho pianto». Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini - che del locale di Cortina sono le colonne portanti - ci scrivono alcune loro veloci considerazioni finali.
La polemica che ci ha coinvolto nelle ultime ore è stucchevole e sinceramente la avremmo evitata volentieri. Noi siamo persone civili, direi illuminate, e certo non discriminiamo i nostri collaboratori in base alla nazionalità, al colore della pelle o al sesso. Troviamo fuori luogo i commenti di chi si è lamentato della nostra Suaila Sa, così come era insensato il parere di un precedente cliente, che aveva trovato da dire a un’altra nostra ragazza, al SanBrite, perché siciliana. Lavorano con noi anche un cingalese, due ucraini, una moldava, un tunisino… Per noi sono una ricchezza, come vogliamo provare a spiegare, ma prima dobbiamo toglierci un sassolino dalla scarpa.
La recensione incriminata su Tripadvisor
Ma vogliamo dire anche un’altra cosa. Scrivevamo prima che per noi avere uno staff multietnico è una ricchezza. Non sembri un paradosso, per un ristorante che serve cucina legata al territorio: essere custodi della propria identità, anche enogastronomica, non significa chiudersi a riccio. Anzi, il confronto con altre culture aiuta sempre a migliorarsi: anche all’ultima Identità Milano, abbiamo portato un piatto, a base di piede di maiale, che deve moltissimo alle esperienze fatte da un nostro ragazzo in Spagna (leggi anche: Dalle Alpi all'Aspromonte).
Rubbini, Gaspari e pargoli
La cucina è contaminazione: a Milano tradizione è il risotto giallo, ma lo zafferano ha origini nell’Asia Minore. Cosa sarebbe la pizza napoletana senza pomodoro, che come noto arriva dalle Americhe? E si sa quanto la pasticceria siciliana debba agli arabi… Il nostro è un menu di montagna, eppure ricco di piatti contaminati. Sarebbe assurdo il contrario.
Di nuovo Suaila Sà
L’aneddoto spiega bene quanto sia importante mantenere la cucina come luogo franco, libero, di conoscenza e scambio reciproco: a tavola ci si siede per dialogare, non per discriminare. Per condividere un piacere e per sorridere insieme. Un buon piatto e un bicchiere di vino sono il miglior viatico per una nuova amicizia. Le cose si mettono invece male, quando tale funzione viene persa. Quando persino il cibo non ci fa più fratelli, ma nemici.
Sono molto orgogliosa del lavoro di Suaila Sa, della sua gentilezza, della sua disponibilità, del suo sorriso. Io sono bolognese, e mi vesto tirolese. Tiè! (Ludovica Rubbini, su Facebook)
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
È la coppia sulla tolda di comando de El Brite de Larieto e anche del più recente SanBrite, sempre a Cortina d'Ampezzo