06-12-2016
In primo piano, il pizzaiolo Franco Pepe di Caiazzo (Caserta), mentre racconta la sua storia alla platea di Nomisma, società di studi con sede a Bologna, fondata nel 1981 da un gruppo di autorevoli economisti. Il tema della conferenza era “Quale ruolo per la gastronomia?”. Identità Golose è stata chiamata a intervenire accanto a studiosi e ambasciatori esperti di gastro-diplomazia, un neologismo sempre più frequente che designa la cucina come importante strumento di promozione di un paese all'estero. Un campo che vede i francesi in prima in linea
Gastro-diplomazia e soft power. Due interessanti neologismi aleggiavano per tutta la giornata di oggi nella Sala Incontri di Nomisma a Bologna, importante società di studi fondata nel 1981 da un gruppo di economisti, tra cui Romano Prodi. “Quale ruolo per la gastronomia?” era il tema del convegno voluto dalla Farnesina e concretizzato dal managing director di Nomisma Andrea Goldstein, che ha aperto i lavori chiarendo da subito il significato dei due vocaboli: «Gastrodiplomazia è un termine coniato dall’Economist nel 2002: intende la cucina come strumento di promozione di un paese all'estero». «Soft power è invece l’abilità di proiettare la propria influenza attraverso mezzi che non siano la forza militare o il potere economico: la Coca Cola o i fumetti di Walt Disney sono due esempi del soft power americano. In generale, la gastronomia è un soft power in ascesa per un numero crescente di paesi». Cibo e cucina sono sempre più percepiti, insomma, come efficaci strumenti di diplomazia. Noi di Identità Golose siamo stati chiamati a esporre il nostro case history perché esercitiamo in un certo senso un soft power sulla scena gastronomica dal 2005 (l’anno della prima edizione del congresso milanese). E perché stiamo collaborando da qualche tempo con tre ministeri per la definizione di strategie gastro-diplomatiche, attraverso la neo-associazione Ambasciatori del Gusto e la definizione di un buon numero di eventi all’interno della Settimana italiana della cucina, chiusa pochi giorni fa. Con Gabriele Zanatta, che ha illustrato in un quarto d’ora genesi e prospettive di Identità, c’era Franco Pepe, pizzaiolo e membro dell’associazione, efficace nel riassumere in poche parole il suo ruolo nell'associazione e il percorso che lo ha condotto a portare la pizza di qualità dai campi agricoli dell’Alto Casertano al mondo intero.
Il primo panel dei relatori della conferenza: da sinistra a destra Roberto Vellano, direttore generale per la promozione del sistema Paese nel mondo, Tiziana Primori, amministratore delegato di Eataly Mondo, Andrea Goldstein di Nomisma, il pizzaiolo Franco Pepe e Gabriele Zanatta di Identità Golose. In seguito sono intervenute importanti figure diplomatiche dalla Francia, Giappone, Perù e altri portavoce della gastronomia italiana nel mondo
Andrea Goldstein, managing director di Nomisma
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A cura della redazione di Identità Golose