28-03-2015

L'Italia nell'anno dell'Expo

Firenze celebra oggi l'esposizione universale, tra i lavori per la Carta di Milano e una sfilata di big

Foto di gruppo dei partecipanti al tavolo 16 dell'

Foto di gruppo dei partecipanti al tavolo 16 dell'Expo delle Idee lo scorso 7 febbraio all'Hangar Bicocca a Milano, il tavolo che ha discusso sulla ristortazione del futuro. Da sinistra destra, in alto, Carlo Cracco, Lucio Cavazzoni, Marco Reitano, Enrico Borniotto di Msc catering, Severino Salvemini, Luca Rimoldi dell'Università Milano Bicocca, Paolo Marchi, Max Bergami, Maurizio Patron, Claudio Liu. Seduti, sempre da sinistra verso destra, Franco Pepe, Lino Stoppani, Pietro Zito, Massimo Bottura e Antonia Klugmann (foto di Carlo Passera). Proprio questa mattina, a Palazzo Vecchio a Firenze, si tornerà a parlare di Carta di Milano e dell'imminente esposizione universale nel capoluogo lombardo

Il primo passo venne fatto a inizio febbraio, sabato 7 per la precisione. Quel giorno all’Hangar Bicocca di Milano si celebrò l’Expo delle Idee alla presenza del presidente del consiglio Matteo Renzi, il cui intervento chiuse i lavori dei 42 tavoli tematici legati al tema dell’Expo 2015 nel capoluogo lombardo, Nutrire il pianeta, energia per la vita.

E adesso ci siamo con il secondo appuntamento, a Firenze. Palazzo Vecchio ha ospitato ieri, più in chiave toscana, e ospiterà oggi, sabato 28 marzo, in chiave internazionale, Il Paese nell’anno dell’Expo. E quel Paese è l’Italia e l’anno dell’esposizione universale è quello in corso tanto che manca poco più di un mese all’inaugurazione venerdì 1 maggio. Giusto ricordarlo perché a lungo non solo ci si è chiesti se l’Expo ci sarebbe stato, tra scandali, scetticismo e ritardi, ma anche lo si è visto e vissuto come un qualcosa che non appartenesse al tessuto più vivo dell’Italia. Era in effetti più facile sentire italiani i Mondiali di calcio del 1990 o le Olimpiadi invernali di Torino nel 2006.

Ma ormai ci siamo e giornate come quella odierna sono pensate proprio per svegliare gli italiani e far capire a più persone possibile che una grande edizione dell’Expo farà vincere tutti perché nel mondo si guarderà a noi anche in maniera positiva e non solo disgraziata.

Oggi tutto a Palazzo Vecchio, in due spazi distinti, tra un importante momento a porte chiuse e un secondo ben più articolato a porte aperte, ovviamente agli invitati, alle autorità e alla stampa. Questa mattina la Sala dei Gigli ospiterà l’incontro dedicato alla Carta di Milano, il cui primo atto risale a inizio febbraio. La riunione, presieduta dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e coordinato dal professor Salvatore Veca, prevede la lettura integrale della Carta di Milano, testo che verrà discusso, tenendo conto che tutto è riservato ai responsabili dei 42 tavoli tematici legati al tema dell’Expo e a chi ha seguito i lavori da vicino. Obiettivo: la giornata del 28 aprile a Milano quando si alzerà, per la prima volta in pubblico, il velo sulla carta stessa a tre giorni dall’apertura della rassegna.

Il Salone dei Cinquecento accoglierà invece i lavori in seduta plenaria, tema per tema, relatori dopo relatori, un mix molto variegato fino all’intervento di chiusura del presidente della repubblica Sergio Mattarella, previsto per le 17 e un quarto. Sette ore prima aprirà i lavori il ministro dell’interno Angelo Alfano, tema Dai borghi alle città, i territori protagonisti. Lunga la lista dei protagonisti, impossibile citarli tutti: Emma Bonino (La potenza delle donne); Giuseppe De Rita (sua una ricerca di mercato dedicata agli italiani a tavola); Carlo Cracco e Pietro Antinori per Cultura del cibo e identità nazionale; Romano Prodi e la geopolitica del cibo; Lidia Bastianich, Maria Elena Boschi, Flavio Caroli e Valeria Solarino per L’Italia della bellezza, del saper fare e dell’innovazione agli interventi istituzionali che precederanno il presidente Mattarella con il sindaco di Firenze Dario Nardella, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala e il ministro Martina.


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