17-02-2015

Il contenuto prima di tutto

Food event manager: per organizzare un evento occorre conoscere a fondo la materia in oggetto

Un'immagine dell'undicesima edizione di Identità

Un'immagine dell'undicesima edizione di Identità Milano, congresso chiuso una settimana fa con record di affluenza e attenzione mediatica. Forte della sua esperienza, Identità Golose ha organizzato in collaborazione con Arte del Convivio-Convivium Lab un corso di Food Event Manager: 8 fine settimana a partire dal 28 febbraio. Informazioni e iscrizioni qui (foto Brambilla/Serrani)

Identità Golose ha organizzato in collaborazione con Arte del Convivio-Convivium Lab un corso di Food Event Manager: 8 fine settimana a partire dal 28 febbraio (Informazioni e iscrizioni qui). Può un evento sul cibo o sul vino prescindere dai contenuti? No. Una risposta scontata che lo è meno di quel che appare. Infatti, nell’abbondante fiorire di eventi di taglio eno-gastronomico dell’ultimo decennio, manca spesso un dettaglio fondamentale: la conoscenza della materia da parte di chi organizza. Se, per esempio, rimaniamo alla storia recente dei congressi gastronomici, notiamo con una certa evidenza che tutto parte da una competenza importante, da una scintilla forte.

Il primo congresso di cucina d’autore al mondo ha luogo nel 1999 nei Paesi Baschi. Si chiama Lo Mejor de la Gastronomia, un evento che nelle prime edizioni è ospitato a San Sebastian mentre ora è trasferito (con un format piuttosto diverso dalle origini) ad Alicante, sulla costa opposta della penisola iberica. Il suo patron Rafa Garcia Santos è un critico gastronomico di lungo corso. Alla fine del millennio ha l’intelligenza di vedere per primo quello che i colleghi Henri Gault e Christian Millau intuirono una ventina d’anni prima, stilando il manifesto della Nouvelle Cuisine: esistono dei cuochi illuminati che avrebbero tanto da raccontare, ben oltre la porta della cucina e ben oltre l'espressione dei sapori di una pietanza.

A sinistra, Rafa Garcia Santos, critico e fondatore del primo congresso di cucina del mondo, Lo Mejor de la Gastronomia (prima edizione, 1999). Accanto a lui si riconoscono Ferran Adrià, Joan Roca, il francese Pascal Barbot e Martín Berasategui

A sinistra, Rafa Garcia Santos, critico e fondatore del primo congresso di cucina del mondo, Lo Mejor de la Gastronomia (prima edizione, 1999). Accanto a lui si riconoscono Ferran Adrià, Joan Roca, il francese Pascal Barbot Martín Berasategui

Il Kursaal di San Sebastian diventa il primo palco dal quale cuochi da tutto il mondo accorrono per indicare in anteprima le tecniche che segneranno il loro stile di lì a un anno. Garcia Santos conosce a menadito i cuochi del suo paese e il momento storico è dei più propizi: sono anni in cui l’universo dell’alta cucina guarda affascinata alla Spagna e alla rivoluzione di Ferran Adrià. Idee nuove che hanno bisogno di un megafono e di una personalità capace di unire cuochi dalle personalità differenti (i fratelli Roca, Juan Marì Arzak, Pedro Subijana, Andoni Luis Aduriz, Quique Dacosta…). Soprattutto, Santos intuisce per primo che nulla come l’aspetto gastronomico è capace oggi di definire l’identità di un popolo, specie se animato da sentimenti indipendentisti e auotonomisti come quelli dei baschi o dei catalani.

Dopo Lo Mejor e Madrid Fusión (il secondo congresso della storia, una sorta di reazione del governo castigliano all’irredentismo basco/catalano, prima edizione 2003) è il turno di Identità Golose, dal 2005 primo congresso di cucina d’autore fuori dai confini spagnoli. L’intuizione del suo fondatore e curatore Paolo Marchi è figlia di una domanda: «Perché», si chiede nel 2004 su un aereo di ritorno dalla Spagna dialogando con Carlo Cracco «noi italiani non abbiamo un congresso di cucina con tutte le risorse e personalità di cui disponiamo? Facciamolo».

Il successo di identità si fonda sui contenuti, alimentati da una ricezione continua di informazioni da tutto il mondo (nella foto di Lifetaste.tv, la Guida ai ristoranti di Identità, ottava edizione)

Il successo di identità si fonda sui contenuti, alimentati da una ricezione continua di informazioni da tutto il mondo (nella foto di Lifetaste.tv, la Guida ai ristoranti di Identità, ottava edizione)

Edizione dopo edizione (si è chiusa da pochi giorni l’undicesima), il congresso cresce in autorevolezza fino a diventare un appuntamento irrinunciabile per tanti cuochi del mondo. Il segreto? Più d’uno: l’organizzazione, la progettazione, le pubbliche relazioni, le sponsorship… Ma tutto deve quadrare attorno al contenuto, la chiave di volta fondamentale. Prodotto come? Attraverso lo scouting capillare e continuo dei più innovativi cuochi del mondo (Identità è un sito internet aggiornato quotidianamente e, da 8 anni, una Guida ai ristoranti innovativi di tutto il mondo). E la capacità di vedere i macrotemi della gastronomia quando sono ancora in embrione. Tutte informazioni che non possono fare a meno di una visione di fondo, di un approccio mai dettato dal pregiudizio e da centinaia di input che provengono da collaboratori sparsi in tutto il mondo. 

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Primo piano

Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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