13-05-2014
Davide Scabin, chef e patron del Combal.zero a Rivoli in provincia di Torino, ieri alle Strade della Mozzarella a Paestum ha presentato tre modi nuovi di vivere e godere la mozzarella di bufala: terrina, carpaccio e condimento di una porzione pasta sottovuoto. Nella busta, la stessa pensata per il menù dell'astronauta Luca Parmitano quando era in orbita attorno la Terra, una porzione di spaghetti pomodoro e basilico, busta da riscaldare 4 minuti a bagnomaria per poi aprirla e versala in una fondina. Il tutto in anteprima qui in Campania, obiettivo l'Expo 2015 a Milano
Le Strade della Mozzarella, gran bell’evento nel segno di uno dei tanti capolavori che il mondo sovente ama più di quanto mediamente non lo amiamo e rispettiamo noi italiani. La rassegna organizzata da Albert Sapere e Barbara Guerra, in collaborazione con il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, quest’anno è ospitata all’interno del Savoy Beach Hotel, sempre a Paestum in provincia di Salerno. Attraversi una pineta e sei sulla spiaggia, ti affacci sul retro e sei nella zona verde e relax. A seconda, puoi avere davanti a te il Tirreno o le piscine ma le lezioni ti catturano e in pratica non ti allontani mai dal nucleo centrale.
Più sale per più momenti, in pratica uno spazio chef stellati, un secondo chef emergenti e un terzo a tutto pizza con tanto di forno a legna. Prima giornata ieri, la seconda oggi e la terza (e conclusiva) domani. Lo scorso anno ci fu chi definì questa rassegna una piccola Identità, ed è vero perché c’è ragionamento nei vari passaggi.
La terrina di mozzarella di bufala campana, pensata e proposta da Davide Scabin
Ebbene, ecco con il torinese la Terrina di bufala, il Carpaccio di Mozzarella e gli Spaghetti spaziali con i quali si è ricollegato alla lezione a Milano nel febbraio 2013, quando presentò il menù che avrebbe accompagnato l’astronauta Luca Parmitano nel cosmo.
Primo gradino: la terrina, che parte da una considerazione terra terra: “Quando la mozzarella ha tre o quattro giorni di vita non ha più la fibra iniziale e allora cosa fanno tutti? La mettono in frigo, sbagliando perché così ne uccidono ogni proprietà. Cosa fare? Chi abita nelle zone di produzione non ha questo problema perché può contare sul prodotto fresco, di giornata, ma al Nord no. E allora io prima abbatto sottozero la mozzarella, così la sfibro, e poi la lavoro come fosse il foie gras in un tritacarne a maglia finissima e creo una terrina, una sorta di raviolone cilindrico con all’interno pomodorini confit, olio e basilico che taglierò a fette al momento del servizio”. Spettacolare, garantito.
Il Carpaccio di mozzarella di bufala campana alle fragole, piatto figlio del genio di Davide Scabin. Le fragole non sono solo sopra. Notare il bordo delle fettine di mozzarella color rosa. Il formaggio è stato infatti in infusione in una passata di fragole per 36/48 ore
Il carpaccio, strepitoso, rivoluzionario: “E’ la mia risposta agli scandali della mozzarella blu. Mi sono detto, perché non proporne una rosa e ottima, sana? E allora ho chiesto all’amico Raffaele Barlotti se ne poteva produrne una senza sale? Detto e fatto. L’ho poi messa a bagno per 36/48 ore nel liquido delle fragole passate e ora ecco il risultato”. Una mozzarella rosa che Davide avrebbe tagliato a fette sottili come il classico carpaccio di carne, condire con fragole fresche.
Non basta: “Ho fatto altrettanto con il latte di mandorle di Corrado Assenza, condito però con asparagi alla tequila e granita di caffè. Caffè e mandorle richiamano un mio dessert, Accordo, di alcuni anni fa solo che ora c’è di mezzo la bufala. So bene che potrei procedere per osmosi sottovuoto, alla spagnola, ma io vorrei allontanarmi il più possibile da quello che in giro viene catalogata, spesso sbagliando, come cucina molecolare. Voglio essere il più italiano possibile e allora tra due alternative, scelgo la via tricolore”.
La busta di spaghetti al pomodoro è stata riscaldata e quindi tagliata. Scabin ne sta versando il contenuto pastaiolo sul condimento a tutta mozzarella e provola affumicata
Messaggio finale di Scabin: “La mozzarella non è una bufala”. Chiaro il gioco di parole.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi