12-10-2018
La cucina di Spazio Milano ha incontrato il pairing con i rum Flor de Caña. Ecco cosa è successo
Viviamo nell’era degli slang e dei neologismi. Ogni tanto se ne abusa ma il termine mixtronomy, coniato da Flor de Caña - l’azienda nicaraguegna che produce rum di qualità - è quanto mai azzeccato. La nuova parola fonde, assai efficacemente, i termini mixology e gastronomy per rappresentare la contaminazione, ormai molto diffusa, fra questi due mondi. Il denominatore comune si costruisce su due concetti: la grande abilità da parte dei bartender di utilizzare tecniche apprese dagli chef per la preparazione dei loro cocktail (estrazioni distillazioni, preparazioni sottovuoto e molecolari) e il sempre più frequente abbinamento a tavola fra grande cucina e cocktail. Il pairing a cena con longdrink, aperitivi e shakerati, va di moda ma richiede creatività, barman abili e prodotti eccellenti.
Spazio Milano durante la serata
Mauricio Solórzano, global brand ambassador di Flor de Caña, con Dom Costa, mixology manager di Velier
La versione caraibica del Manhattan (Flor de Caña 12, aromatic bitter, zucchero e scorza di agrumi) ha esaltato le Mezze maniche al ragù di pesce, olive e origano
Flor de Caña 18 anni servito con il classico dessert di Spazio Milano a base di meringa, panna e frutti di bosco
ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.
a cura di
giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf