14-09-2018
Il manifesto in 10 punti della Nuova Pizza Romana, siglato ieri all'Osteria di Birra del Borgo, in occasione del primo Pizza Romana Day
Ormai la data è entrata nel calendario: dopo il successo della prima edizione del Pizza Romana Day organizzato da Agrodolce in collaborazione con Repubblica Sapori e Greenstyle, e con l’appuntamento già fissato per il 2019, il 13 settembre è ufficialmente il giorno in cui celebrare con orgoglio la ("nuova", sottolineano) pizza tonda romana, quella sottile e “scrocchiarella”. Ma qui, soprattutto per chi si trova al di fuori del Grande Raccordo Anulare, è necessario fare un po’ di chiarezza e tessere brevemente la storia di questo prodotto che non ha ancora una sua precisa identità. Chiariamo, innanzitutto, che la pizza romana cui è dedicato l’evento è appunto quella tonda e al piatto e non la pizza in teglia – più simile a una focaccia, quella Bonci style per intenderci – che è amatissima anche fuori dai confini capitolini e che ha grandi interpreti non solo romani. E, per completezza, ricordiamo pure che a Roma ci sono almeno altre due tipologie che rientrano di diritto nell’“universo pizza”: quella alla pala, solitamente venduta a peso nei forni accanto al pane, nella versione rossa o bianca o con qualche condimento appena più fantasioso; e la pinsa – una sorta di piccola “pala” con un impasto a base di un mix di farine tra cui anche riso e soia –, recente e riuscita invenzione di marketing spacciata per tradizione antichissima che però ha un suo perché gastronomico.
Pizza tonda romana con fiori di zucca e alici, Osteria di Birra del Borgo
Pizza in teglia farcita con mortadella di Luca Pezzetta, Osteria di Birra del Borgo
I protagonisti del dibattito: Davide Fiorentini di O Fiore Mio (Faenza), Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona (Roma), Lorenza Fumelli (Agrodolce), Enzo Coccia de La Notizia (Napoli) ed Eleonora Cozzella (Repubblica Sapori)
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