17-05-2015
Valerio Capriotti ha governato per quattro anni la cantina del Duomo di chef Ciccio Sultano, gestendo anche il dopo Angelo Di Stefano, lo storico maître del ristorante. In questo pezzo, per cui ringraziamo anche Roberto Bentivegna di Passione Gourmet per la collaborazione, racconta la sua storia e la scelta di vita che lo vede di ritorno a Roma
Valerio Capriotti, uno dei più talentuosi interpreti della sala e dell’ospitalità italiana, termina, dopo quattro anni, la sua esperienza al Ristorante Duomo di Ragusa Ibla. Una esperienza travolgente che ha segnato in modo indelebile il suo modo di intendere la sala. Perché quando un grande chef - Ciccio Sultano - e un grande cameriere - Valerio Capriotti - lavorano insieme e nella stessa direzione, i risultati per tutto il ristorante sono eclatanti. E chi è stato al Duomo negli ultimi anni ha potuto toccare con mano la crescita di questo locale. Valerio ha voluto condividere con noi i suoi pensieri e il suo percorso, che continuerà a Roma, con lo stesso entusiasmo e passione di sempre. (Roberto Bentivegna) Ebbene sì, è arrivato per me il momento di salutare la Sicilia. Scelta forse coraggiosa la mia, ma doverosa e ponderata. Doverosa soprattutto nei confronti della mia famiglia. Mia figlia cresce e non posso e non voglio permettermi di perdermi la sua crescita. Mio papà lavorò una vita senza mai farci mancare niente; dopo due mesi dal pensionamento, quando potevo iniziare a godermelo, l'ho perso. Non vorrei avere un rimorso del genere. Scelgo quindi di tornare a “casa”, di ridimensionare leggermente gli orari, di riuscire a ritagliarmi un po’ di tempo libero da investire nella mia grande passione, la sala, e magari, perché no, di cercare di trasmettere questa mia energia ai tanti giovani che hanno voglia di iniziare un percorso di questo tipo. Quattro anni fa presi coraggio e tagliai il cordone ombelicale con la mia Capitale. Decisi di tagliarlo solo perché avevo voglia di crescere, di fare quel che ho sempre adorato, ma distante da ciò che conoscevo. Sentivo che recepire nuovi stimoli poteva solo che giovare alla mia carriera, alla mia famiglia, alla mia persona. Scelsi la terra che più sentivo vicina e che conoscevo di più: la Sicilia. La zona Iblea nello specifico, una delle zone più stellate di tutto il centro sud. Una terra che sentivo urlare dal bisogno di essere vissuta da persone che la amano profondamente, da persone che sentono il desiderio di tramandare la sua affascinante storia e le sue infinite ricchezze. Arrivai in Sicilia a fine settembre 2011 solo con la sicurezza che la mia passione, la mia dedizione miscelate alla positività, potessero concedermi qualche soddisfazione. Iniziai a inviare c.v. a tutte le strutture ricettive della zona, ma al Ristorante Duomo non potevo mandare una semplice e asettica mail, ci voleva qualcosa di più. Era Il Duomo dello Chef Sultano! Butto quindi la soggezione alle spalle e decido di chiamare lo chef. «Pronto chef, sono Valerio Capriotti, sai quello di Roma, da Roscioli, Uno e bino? Ecco quello! Volevo farti sapere che mi sono appena trasferito in Sicilia, a Modica; se sai di qualcuno in zona che cerca un cameriere fammelo sapere cortesemente. Sono a disposizione». «Va bene, vieni a trovarmi al ristorante. Parliamo un po’ e in caso ti fai qualche giorno di prova qui da noi. Portati un vestito. A domani!»
Valerio Capriotti, sul palco con Paolo Marchi e Ciccio Sultano, per ricevere il premio di Miglior Sommelier della Guida 2014 di Identità Golose
La bellissima Ragusa Ibla, che per quattro anni è stata la casa di Valerio Capriotti
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
a cura di
Dal 2011 al 2015 sommelier del Ristorante Duomo di Ragusa Ibla, con Ciccio Sultano. Poi la scelta di tornare alla sua città natale, Roma. Nel 2014 è stato premiato dalla Guida di Identità Golose come miglior sommelier dell'anno