07-11-2016
Giuseppe Lo Iudice, al centro, mentre viene premiato come vincitore della sesta edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Attorno a lui, da sinistra, Alfredo Pratolongo, vicepresidente della Fondazione Birra Moretti, Claudio Sadler, presidente della giuria, Soren Hagh, direttore di Heineken Italia, e Paolo Marchi
Abbinare la birra a un dessert a base di frutta. Con questa idea «molto particolare e senza confini», com’è stata definita dal presidente di giuria Claudio Sadler, il 29enne Giuseppe Lo Iudice (leggi qui la sua intervista), chef-patron insieme ad Alessandro Miocchi del ristorante Retrobottega di Roma, si è aggiudicato poche ore fa la sesta edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Succede così nell’albo d’oro a Riccardo Gaspari, vincitore lo scorso anno, e via via risalendo Davide Del Duca, Luigi Salomone, Christian Milone e Giuliano Baldessari, che trionfò nella prima edizione, «e ora è noto, fa parte della nostra giuria, ha un ristorante tutto suo con una stella Michelin: quale miglior dimostrazione è questa del fatto che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ossia la promozione dei migliori giovani chef, dei talenti italiani?» si chiedeva gongolando sul palco Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di Heineken Italia nonché vicepresidente della Fondazione Birra Moretti.
La premiazione
Ma torniamo al vincitore. Anzi, diciamolo al plurale: perché sono stati in quattro ad essere usciti dall’Eataly Smeraldo di Milano, sede designata per la cerimonia conclusiva, con un trofeo in mano: certo Lo Iudice, ma anche Marco Volpin, chef de Le Tentazioni a Villatora di Saonara (Padova), che con il suo piatto Sarde in Saor… Baffo D’Oro ha ricevuto il riconoscimento per la miglior "valorizzazione della birra in ricetta"; poi Giovanni Pellegrino, chef di Bros di Lecce assieme al fratello Floriano, che con Colazione Pugliese ha prevalso per la "valorizzazione della birra in abbinamento" (in questo caso una Birra Moretti Radler Limone); infine Alberto Basso, chef del 3Quarti di Grancona (Vicenza), il cui Riso, barbabietola, birra e baccalà è arrivato primo nella people's choice.
Giuseppe Lo Iudice
La Banana S-Maltata dello chef di Retrobottega
Rimane da dire qualche altra parola su Lo Iudice, classe 1987: ha iniziato il suo percorso all’estero, prima al ristorante Cecconi’s di Londra e poi a Berlino alla Soho House. Successivamente si è spostato a New York, dove ha lavorato per il ristorante Sd26 e poi per il marchio Brunello Cucinelli. Rientrato in Italia, si è fermato al Bulgari Hotel di Milano e conosciuto alcuni colleghi, con cui ha fondato l’Onlus Cuochi senza Barriere. Tra il 2012 e il 2015 ha affinato le sue tecniche al Pagliaccio di Roma (2 stelle Michelin) e qui ha incontrato Alessandro Miocchi, che è diventato socio e collega del Retrobottega dove attualmente lavora. E’ proprio quest’ultimo a raccontarci la formula particolare del loro locale, aperto il 23 dicembre 2015: «E’ un’osteria moderna, dove prepariamo una cucina semplice, espressa, senza troppi artifici tecnici. La singolarità sta nel fatto che i clienti si accomodano a una sorta di bancone da bar che circonda tutto il perimetro della cucina. Estraggono dai cassetti le loro posate, guardano il menu e poi comunicano direttamente a noi l’ordinazione. Noi prepariamo loro il piatto davanti agli occhi».
Le ricette e i migliori momenti della seconda edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera