Identità Milano 2024

Identità Milano 2013, il bilancio

Numeri in crescita, nuove idee, progetti futuri. A colloquio con Paolo Marchi e Claudio Ceroni

13-02-2013

Tanti giovani in più, sale e conferenze stampa spesso esaurite, 1.350 giornalisti e fotografi accreditati (+30 sull'edizione 2012), una rassegna stampa di quasi 400 articoli tra carta e blog (finora). I primi numeri significativi della nona edizione di Identità Milano (foto Alessandro Castiglioni e Fabrice Gallina)

Tanti giovani in più, sale e conferenze stampa spesso esaurite, 1.350 giornalisti e fotografi accreditati (+30% sull'edizione 2012), una rassegna stampa di quasi 400 articoli tra carta e blog (finora). I primi numeri significativi della nona edizione di Identità Milano (foto Alessandro Castiglioni e Fabrice Gallina)

Massimo Bottura e i sei «attrezzi indispensabili per la cucina italiana», che poi non sono utensili ma concetti… Carlo Cracco e il riconoscimento di Identità come strumento chiave per la crescita della nostra ristorazione nel mondo… Oppure certe strane coppie: Padoan-Assenza, Cannavacciuolo-Esposito… Che rimane di Identità Milano 2013, «uno dei pochi congressi – usiamo di nuovo le parole di Cracco – che hanno qualcosa da dire e dei quali resta qualcosa?».

La parola a Paolo Marchi: «Per la verità devo ancora metabolizzare bene. Penso però a Josep Roca, alla sua lezione a Identità di Sala: è stata poesia assoluta. Penso a Massimiliano Alajmo, un tristellato alle prese con un elemento come la pizza, popolare ma italiano per eccellenza . O penso anche a Scabin e al suo cibo per gli astronauti, un sistema geniale per alzare l’asticella della nostra qualità alimentare quotidiana». Singoli momenti che saranno scolpiti nell’albo d’oro di questa nona edizione milanese, «in generale credo di aver dimostrato anche questa volta che si può far show (perché ci divertiamo, inutile negarlo) parlando però non di un mondo separato dalla realtà, ma di qualcosa di vero», che risente dell’andamento generale e vi incide la propria impronta.

[[ima2]]Identità registra insomma una storia, un’evoluzione. Meglio (e per fortuna): una crescita. Perché, anche in piena crisi, i numeri sono davvero positivi. «Ho visto tantissimi giovani in più», butta lì Marchi, ma per avere dati e bilanci ufficiali andiamo da Claudio Ceroni, patron dell’organizzatrice Magenta Bureau: «Se il momento economico ha pesato? Dico che lo abbiamo sentito, ma non ne abbiamo risentito». Ossia: molte aziende sono in difficoltà, l’attenzione delle istituzioni nei confronti di un comparto produttivo importante come questo è sempre scarsa. Eppure Identità Milano 2013 è stato un successo, evidente: «Proprio come l’anno scorso, registriamo un +30% in tutti i segmenti», gongola, pensando anche al collaterale Food&Wine Festival «che è cresciuto anche in misura maggiore».

Più presenze, più professionisti, 1.350 tra giornalisti e fotografi accreditati da tutto il mondo, l’anno scorso erano un migliaio. Una copertura mediatica mai vista: 375 articoli su carta stampata e siti web di informazione, senza contare i blog, nei primi dieci giorni di febbraio, solo per presentare l’evento. «Seguiranno molti altri – dice ancora il fondatore di Magenta Bureau – perché siamo una manifestazione di contenuti. Penso a una giornata come lunedì, quando c’erano contemporaneamente: la sala auditorium strapiena per seguire Bottura, due sale congressi zeppe, due conferenze stampe da tutto esaurito e una degustazione fully booked». E, poi aggiunge, gli stand espositivi non solo affollati, ma ricchi di iniziative, tanto da configurare una sorta di congresso parallelo.

[[ima3]]Identità è una formula che funziona, anticrisi, capace di andare controcorrente rispetto al momento economico «e davvero non mi spiego, o meglio mi spiego considerando la miseria umana, come si possa storcere il naso di fronte agli chef accusati di essere diventati dei divi – commenta Marchi – E’ giusto così, tutti viviamo di miti, altrimenti ci spareremmo! Meglio uno chef che una velina o un politico: almeno il primo lavora duro, rischia i propri soldi, è esposto alla concorrenza, deve darsi da fare per stare al passo coi tempi, deve viaggiare e confrontarsi… Sono una parte del meglio di questo Paese. Macché sognare di diventare calciatore, meglio forse imparare a cucinare! Iniziative come la nostra, ma anche come quelle di Slow Food e tante altre, hanno ricadute economiche importanti e ancor maggiori potenziali per il futuro».

Ecco, già che si parla di futuro, quali le prossime tappe? Marchi: «Un tema che sicuramente svilupperemo l’anno prossimo – ma lo abbiamo già accennato con Identità Naturali – è quello del rapporto tra gola, salute e cucina». Ceroni: «Avevamo già avviato a New York la collaborazione con Expo 2015, abbiamo ospitato lunedì l’amministratore delegato della grande Esposizione, Giuseppe Sala, continueremo di certo su questa strada. Abbiamo siglato l’intesa con Host, il più importante salone al mondo dedicato all’Horeca. Con Identità Libri è partito anche il lavoro insieme a Mondadori-Electa. Con Rcs abbiamo studiato un grande evento che coinvolgerà tutta Milano in occasione del Salone del Mobile. Prosegue il patto con Eataly, che ci porterà all’inaugurazione del primo Roma Food&Wine Festival, dal 17 al 19 maggio. Dal 4 al 6 ottobre tornerà inoltre Identità New York…». Basta, basta così. Scusate se è poco: c’è la crisi.

[[ima4]]TUTTA LA CRONACA DELLA 4 GIORNI

Martedì 12 febbraio
Dossier Dessert di Luciana Squadrilli
Identità di Fiandre di Federico De Cesare Viola
Identità Libri di Raffaele Foglia
Identità di Sardegna di Alessandra Meldolesi
L'area espositiva al pomeriggio di Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino di Cecilia Todeschini

Lunedì 11 febbraio
Auditorium pomeriggio di Alessandra Meldolesi
Auditorium mattino di Carlo Passera
Identità di pizza di Luciana Squadrilli
Identità Naturali di Federico De Cesare Viola
Milano Food and Wine Festival, terzo giorno di Raffaele Foglia
L'area espositiva al pomeriggio di Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino di Cecilia Todeschini
Tutti i premi delle prime due giornate, newsletter

Domenica 10 febbraio
Auditorium pomeriggio di Alessandra Meldolesi
Auditorium mattino di Alessandra Meldolesi
Identità di Sala di Luciana Squadrilli
Identità di Pasta
di Carlo Passera
Milano Food and Wine Festival, secondo giorno di Raffaele Foglia
L'area espositiva al pomeriggio
di Cecilia Todeschini
L'area espositiva al mattino
di Cecilia Todeschini

Milano Food and Wine Festival, il resoconto

Claudio Ceroni e Paolo Marchi La redazione del congresso: da sinistra Luciana Squadrilli, Fabrice Gallina, Slawka Scarso, Federico De Cesare Viola, Gabriele Zanatta, Raffaele Foglia, Alessandro Castiglioni, Cecilia Todeschini, Alessandra Meldolesi e Carlo Passera. Assenti Sonia Santagostino, Michele Bella, Alfio Chiarappa e Fabio Lombrici, fotografi

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