23-03-2013
Un particolare della porta di ingresso al Porticciolo, il ristorante che la famiglia Ferrari ha aperto nel 1984 a Lecco, in via Fausto Valsecchi 5, telefono +39.0341.498103. Proprio per via di questa data, è stato scritto nell'oblò Al Porticolo 84. Fabrizio Ferrari, classe 1980, chef stellato dall'edizione 2004 della guida Michelin, non ha mai tradito la vocazione dei genitori per una cucina di mare, solo che la declina secondo le sue idee e le sue esperienze. Ma non mancano mai le proposte che fecero la fortuna del posto il secolo scorso. Coabitano così due modi di cucinare il pesce di mare sotto lo stesso tetto
Fabrizio è un nome popolare, Ferrari lo è ancora di più come cognome. Ironia della sorte, vi sono due chef stellati che si chiamano così, uno ha lavorato a lungo a Bergamo, il secondo è da sempre a Lecco. Ed è di quest’ultimo di cui intendo scrivere ora. Figlio di ristoratori lecchesi con la passione per il mare, da qui un ristorante di pesce di acque salate in una città bagnata dall’acqua dolce,Fabrizio rappresenta un caso raro, quasi unico. Classe 1980, aveva appena quattro anni quando i suoi aprirono il Porticciolo. Era il 1984 e questo spiega il perché della data ripresa nell’insegna:Porticciolo 1984, pur se sulla porta d'ingresso una targa, a voler essere precisi, riporta Al Porticciolo 84, telefono +39.0341.498103, via Fausto Valsecchi 5 l’indirizzo, una via in salita, che punta ai monti e non al lago.
Fabrizio Ferrari e Anna Valsecchi, insieme nel lavoro e nella vita
Pochissimi altri chef al mondo, non solo in Italia, possono vantare un traguardo così importante a un’età così verde. Solo che se ne sono accorti in pochi, io per primo sia chiaro. Lecco non ha mai amplificato la notizia, quasi che la cucina della famiglia Ferrari non le appartenesse. Del resto, non aiuta nemmeno proporre piatti di mare tra un lago (e il Lario, tra l’altro, non ha mai brillato per golosità) e i picchi di Grigna e Resegone.
Non è però solo una questione di materie prime in sé e di una tradizione scontatamente inesistente. C’è anche un problema di stile, di idee. Tanto era classico il mare di mamma e di papà (cucinava lei, è tuttora in sala lui con la nuora Anna Valsecchi), una materia prima assoluta lavorata secondo canoni classici, intramontabile in tal senso la grigliata, tanto quello del figlio guarda al futuro e al mondo intero. Stage da Uliassi, quindi Redzepi e il Noma, tra un po’ forse il Regno Unito, nulla insomma in comune con le radici dei genitori se non il mare.
Imbrina al vapore, lenticchie rosse, cavolo nero, chicharrones, pomodoro, un piatto di Fabrizio Ferrari del Porticciolo 1984 in Lecco
1. continua
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it
a cura di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi