21-03-2015
Mancano poche ore all'apertura della nuova edizione del Vinitaly: un evento accorsatissimo e molto popolare, a volte criticato anche proprio per queste caratteristiche. Quest'anno l'organizzazione della fiera veronese sarà impegnata anche nella gestione degli spazi dedicati al vino a Expo Milano 2015
Cosa dobbiamo aspettarci dal Vinitaly? Tutto e niente. E comunque vada, sarà un successo. Nel mondo dell’enologia la fiera di Verona (aperta dal 22 al 25 marzo per la sua 49esima edizione) è vista in maniera assolutamente discordante: c’è chi la vede come il diavolo, c’è chi la vede come l’acqua santa (o forse meglio, il vin santo). Sta di fatto che, per fare un'analisi di quanto sia importante Vinitaly, bisogna solo prendere in considerazione alcuni dati strettamente economici: 380mila aziende vitivinicole in Italia (che rappresentano il 23% delle imprese agricole), 40 milioni di ettolitri prodotti nel 2014 (nonostante un calo del 17% rispetto all’anno precedente), 12 miliardi di euro di fatturato. Da qui si capisce come la fiera veronese sia diventata un appuntamento fisso, imprescindibile, per moltissime aziende. Che piaccia o non piaccia. Per il settore del vino è un po’ come il festival di Sanremo per la televisione: che piaccia o non piaccia, c’è sempre. Tutti ne parlano, pochi ascoltano davvero le canzoni, molti lo criticano.
Gli enormi spazi di Veronafiere, che per tre giorni si riempiranno di calici, bottiglie e appassionati
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose