04-04-2014

Vinitaly, e sono 48

Domenica 6 aprile si apre a Verona la kermesse vinicola cui è più difficile rinunciare

La quarantottesima edizione di Vinitaly ha luogo a

La quarantottesima edizione di Vinitaly ha luogo alle Fiere di Verona da domenica 6 a mercoledì 9 aprile, orari 9.30-18.30. Il biglietto giornaliero costa 50 euro (45 euro se acquistato online). L'Abbonamento a 4 giornate, 90 euro (80 online) 

I primi ad averlo compreso sono proprio i produttori: arrivare a Verona con vini di scarsa qualità può trasformarsi in un pauroso autogol. E se è vero che il Vinitaly, la più importante fiera del mondo dell’enologia che si aprirà domenica 6 aprile proprio nel capoluogo scaligero, è diventato un appuntamento al quale è difficile rinunciare, non bisogna arrivare “impreparati”.

Vinitaly, giunto alla 48esima edizione, è cambiato, pian piano. Lo sanno i produttori di vino, che ormai non concludono più contratti di forniture per tutto l’anno, ma che vedono la fiera come una grande vetrina. L’immagine, però, conta davvero poco. Conta la sostanza. Perché con uno stand psichedelico si può attirare qualche visitatore, ma gli esportatori, quelli che con il vino ci fanno gli affari, sono interessati a quello che c’è dentro al bicchiere.

Una fiera, quella di Verona, che ha saputo evolversi, anche se con qualche ritardo rispetto alle richieste del mercato e dei consumatori: così, da quest’anno, ci sarà un’area interamente dedicata alle realtà biologiche, in collaborazione con FederBio. Sarà anche un moda, ma di certo il vino “naturale” (non che gli altri siano prodotti chimici, si intenda) sta sempre di più attirando una clientela di consumatori che, a loro volta, si sono evoluti, aumentando conoscenza e cultura attorno a questo affascinante mondo. Rinnovata anche la presenza del ViViT (Vigne Vignaioli Terroir) con gli uomini, gli “artigiani della terra”, che diventano protagonisti assoluti. Inoltre un padiglione sarà interamente dedicato ai produttori che arrivano dall’estero.

C’è da dire che il Vinitaly porta a Verona 50mila visitatori e oltre 4mila espositori, in buona parte italiani alla conquista dei mercati. Non tanto di quello italiano, dove tra crisi e paura per le patenti, i consumi sono in costante diminuzione. Si punta sempre di più all’estero, dove il vino italiano sta riuscendo a ottenere sempre maggiori apprezzamenti, anche paragonato alle più blasonate bottiglie francesi. Ed è questa l’ennesima conferma che la qualità paga. Sempre al giusto prezzo.

La sostanza dei fatti è chiarissima: non importa, alla fine, se si utilizzano le barrique o le vasche d’acciaio, se si è biologici o biodinamici, se si sfruttano le più moderne tecnologie, se si è una piccola cantina o un colosso mondiale. L’importante è proporre vini corretti, puliti, genuini ma soprattutto buoni. Senza fare troppa filosofia: si devono bandire i “tarocchi”, i magheggi, le furbate.

La speranza è che questo trend, visto nelle precedenti edizioni, venga confermato anche a questo Vinitaly: meno immagine e più sostanza. Lo scopriremo in questi quattro giorni di manifestazione.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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