07-08-2018
«Simbolo incorruttibile di generosità e riscatto»: così il presidente Sandro Pertini definiva la Repubblica dell’Ossola. Con le stesse parole, oggi, potremmo spiegare la viticoltura eroica, ovvero il recupero e la coltivazione dei vigneti montani, tema fulcro del convegno svolto nelle scorse settimane, a Quart in Valle D’Aosta, nell’ambito di Enovitis Extreme, la prima manifestazione italiana dedicata alle tecnologie per la viticoltura estrema, organizzata da Unione Italiana Vini - la più antica associazione italiana di imprese vitivinicole - con il patrocinio della Regione Autonoma della Valle D’Aosta in collaborazione con il Cervim.
Il convegno a Enovitis Extreme
Necessaria almeno una delle quattro condizioni prescritte dalla legge per essere “viticoltori eroici” ovvero operare ad altitudine media superiore ai 500 metri, pendenza del terreno superiore al 30%, sistemi viticoli su terrazze e gradoni (Galizia), sistemi viticoli coltivati sulle piccole isole (Pantelleria e Ischia).
I suoi sistemi tradizionali di sistemazione del terreno, trasversali e inclinati, utilizzati per la raccolta e il drenaggio delle acque, sono importanti per la tutela del suolo, risorsa non rinnovabile, almeno nella scala temporale umana.
Il recupero filologico dei paesaggi, unici e irriproducibili, dovuto alla viticoltura estrema, la manutenzione costante e la conservazione di storia, pratiche e tradizioni locali, risultano ancor più impellenti pensando anche ai 38mila beni culturali a rischio, di cui oltre 11mila in zone a pericolosità elevata e molto elevata, e i quasi 40mila monumenti a rischio inondazione (di questi più di 31mila si trovano in zone potenzialmente allagabili (fonte: Ispra).
Altre immagini da Enovitis Extreme
Quindi, non solo viticoltori eroici, ma infungibili sentinelle ambientali e presidi di biodiversità, anche se a rischio costante di sopravvivenza per l’incidenza dei costi dovuti principalmente alle ore/lavoro assorbite dalle complesse cure colturali.
Per questo, riforma della Politica Agricola Comunitaria, disponibilità di fondi Ocm e Piani di Sviluppo Rurale sono invocati e, tuttora, urgentemente attesi dai viticoltori estremi preoccupati per il futuro del patrimonio vitivinicolo eroico.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
di Saronno (Va), classe 1964. È stata coordinatrice redazionale dei mensili Agricoltura 2000 e 33 Dimensione Salute, addetto stampa di Oice in Confindustria (Associazione organizzazioni di ingegneria e architettura e consulenza tecnico economica), responsabile ufficio stampa ByPASS per le Guide del Gambero Rosso, Mostra Nazionale dello Spumante, Primavera del Prosecco e altre, nonché redattrice de Sulle strade del vino di De Agostini. Oggi giornalista free lance sui temi wine&food, ambiente e agricoltura