28-06-2018
Pierpaolo Sirch mostra una delle bottiglie degli Studi di Feudi di San Gregorio
Si dice che gli esami non finiscano mai. In realtà, secondo Pierapolo Sirch, gli studi non finiscono mai. Ed è un concetto che ha voluto portare nella Feudi di San Gregorio, l’importante azienda irpina con la quale ha iniziato a lavorare nel 2003, e della quale ora è amministratore delegato e direttore della produzione, a fianco del presidente Antonio Capaldo.
«Quello che mi è stato chiesto quando sono arrivato – ha spiegato Sirch – è di riportare l’azienda con i piedi nel vigneto. Dobbiamo pensare che egli anni passati si piantava un po’ ovunque, dove capitava, senza una piena conoscenza delle potenzialità dei terreni. Il nostro pensiero è stato differente: ci siamo concentrati al cuore».
L'azienda si trova a Sorbo Serpico, nel cuore dell'Irpinia
La concentrazione di Sirch per i vigneti, ha portato l’azienda a vinificare separatamente ogni singolo vigneto: abbiamo già avuto modo di sottolineare come l’azienda possa contare di 400 ettari vitati, suddivisi in quasi 800 particelle, che vengono vinificate tutte separatamente.
La cantina dei Feudi di San Gregorio
«Vogliamo leggere l’Irpinia secondo le varie zone». E gli Studi sono legati anche al particolare allevamento delle vigne, a raggiera avellinese, che riporta alla tradizione dell’area di produzione.
I vigneti dell'Irpinia
Ci concentriamo sul Greco di Tufo: ogni vino prende nome dalla zona di produzione. Il primo è l’Arielle 2016, prodotto da vigne di circa 20 anni che si trovano su un terreno argilloso a circa 700 metri di altitudine: si tratta di un vino fresco, floreale e fruttato, immediato e di buona intensità, con un finale ancora abbastanza sapido e piacevolmente pungente.
La degustazione di Greco di Tufo della collezione Studi
Il Bussi 2016, infine, è ancora differente: vigneti di una quindicina d’anni, su argille compresse. Vino verticale, diretto, dalle piacevoli note sapide, dove il frutto trova un’integrazione in sentori anche minerali.
Quale il migliore? Nessuno. Nel senso: ogni vino ha la sua storia, le sue caratteristiche, la sua vita. E il nostro gusto personale è esattamente come il vino.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose