04-06-2018
Le rocce vulcaniche nei terreni di Suavia, nel veronese
Non siamo alle pendici dell’Etna né sotto il Vesuvio. Alle spalle le piccole Dolomiti, davanti le anse dell’Adige che placidamente segna la pianura veneta fra Verona e Vicenza. Quella di Soave è terra vulcanica. E in pochi possono immaginare che qui, milioni di anni fa, c’era il mare, punteggiato da piccoli atolli rocciosi. Questa è, da secoli, terra di vini, scura, ricca di minerali, che respira poggiata su rocce basaltiche. Custodi di questo patrimonio, fatto di tradizione ma oggi soprattutto di innovazione, sono Valentina, Meri e Alessandra, le tre figlie di Giovanni e Rosetta Tessari. Con loro Suavia, azienda di Fittà (piccolo cru nel comune di Soave), è diventata l’emblema di un nuovo modo di produrre e proporre i vini di queste zone, troppo spesso purtroppo ancora penalizzati da un brand non in linea con le attuali produzioni di qualità.
Alessandra, Valentina e Meri Tessari
La nostra degustazione
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista, classe 1966 con una laurea in Fisica e oggi un lavoro da comunicatore. Ha raccontato due Olimpiadi e 5 Mondiali di atletica leggera su Eurosport. Super appassionato di buona cucina, rhum caraibici e golf