21-05-2018
A destra, Wicky Priyan, chef del ristorante Wicky's Wicuisine a Milano con Hiroshi Sakurai, patron dell'azienda Asahi Shuzò, maison del sake Dassai
«La nostra azienda è situata in una zona all'estremità ovest di Honshu, isola importante del Giappone, su cui vivono più scimmie che uomini, per questo abbiamo scelto mercati esteri per promuovere il nostro sake. Sono molto onorato di essere a Milano e di farvi assaggiare il mio sake in abbinamento allo speciale menù di Wicky Priyan». Sorride e saluta con un inchino Hiroshi Sakurai, patron dell'azienda Asahi Shuzò, la piccola cantina di Yamaguchi, maison" del sake Dassai.
Dopo Robuchon a Parigi, Dassai è arrivato a Milano al ristorante Wicky's Wicuisine. Kimono giapponese e infradito Hiroshi, racconta la storia: «Quando mi sono accorto che le vendite regionali di sakè tradizionali erano crollate mi sono chiesto perché. Ho capito che i consumatori non bevevano più sake per inebriarsi ma ne volevano uno da degustare. Sono arrivato alla conclusione che bisognava salire di livello e creare un prodotto di qualità superiore per questo abbiamo introdotto il sake d'eccellenza daiginjo ottenuto partendo da un chicco di riso levigato al 50% minimo, il cui volume viene ridotto di almeno la metà. Solo il re dei risi, yamada nishiki, poteva essere all'altezza. Abbiamo studiato a lungo e fatto tanti tentativi, dopo sei anni è nato il marchio Dassai». Siamo nel 1992 e viene lanciato sul mercato il Dassai 23 che in poco tempo conquista palati in tutto il mondo: 23 significa che il chicco di riso utilizzato è levigato al 23% prima della fermentazione, cioè perde il 77% del suo volume. A testimonianza del successo del suo gioiello, Hiroshi mostra una foto e spiega, «Il sake Dassai è stato scelto da Barack Obama per festeggiare il premier giapponese Shinzo Abe alla Casa Bianca».
Una parte del menu studiato da Wicky Priyan per il sake pairing
Dassai produce diverse tipologie, apprezzate da consumatori e critica: i più celebri sono Dassai 50, Dassai 39 e Dassai 23; Dassai 39 e 50 vengono prodotti anche in versione sparkling. «Il sake Dassai è particolarmente profumato, si sposa benissimo con la mia cucina e piace molto ai miei clienti a cui l'ho fatto assaggiare - racconta lo chef Wicky Priyan - sono quindi felice di offrirlo in abbinamento con miei piatti come il Sushi Kan e il Wikakuni, il maialino tipico della tradizione giapponese lessato per 16 ore secondo un'antica tecnica della cucina kaiseki».
«E allora salute o, come si dice in Giappone, kampai», conclude Hiroshi lasciando degustare ai suoi ospiti il sake in un bicchiere con la base larga e arrotondata che si stringe verso l'alto consentendo agli aromi di concentrarsi.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1968, giornalista professionista, corrispondente de Il Giorno dal 2000. Coautrice del libro Storie di cibo nelle terre di Expo. Poco addestrata ai fornelli, amante della buona cucina, adora raccontare le "anime" della tavola