16-05-2018
I cinque vini della linea Quintessenz
Quintessenz, cioè la quintessenza della Cantina di Caldaro: 5 vini, 5 qualità di vitigni differenti, e 5 cantine che nella storia si sono fuse per arrivare all’attuale Kellerei Kaltern. Storia e tradizione che diventano ricerca e innovazione, finalizzate alla qualità.
Per parlare di Quintessenz, la linea più alta dei prodotti della Cantina di Caldaro, è necessario capire la realtà produttiva complessiva.
Una splendida immagine dall'alto del lago di Caldaro, dei vigneti e del paese
Siamo arrivati all’attuale Kellerei Kaltern dalla fusione delle cinque cantine esistenti: la Cantina Erste e la Cantina Neue, fondate rispettivamente nel 1900 e nel 1925, unitesi a creare la Erste+Neue nel 1986. A queste si aggiunge la Cantina cooperativa Josef Baron Di Pauli, fondata nel 1932, che nel 1991 viene integrata proprio alle Erste+Neue, mentre la Tenuta Baron Di Pauli prosegue la propria strada come cantina indipendente. Nel 1992 vi fu la fusione di Bauernkellerei e Jubiläumskellerei, fondate rispettivamente nel 1906 e nel 1908, per dare origine a Kellerei Kaltern. Infine l'ultimo atto si è portato a conclusione a fine 2016 con l’unione con Erste+Neue e la creazione di un'unica Kellerei Kaltern.
Il kellermeister Andrea Moser
La produzione è seguita con meticolosa attenzione da Andrea Moser, il kellermeister. La traduzione in italiano sarebbe enologo, ma il termine kellermeister ha un valore più profondo, perché è in sostanza il vero direttore d’orchestra in tutte le fasi della produzione, dai vigneti alla cantina, fino all’imbottigliamento conclusivo e alla messa in vendita: è lui che prende, con il suo team di collaboratori, tutte le decisioni autonomamente.
Uno scorcio della cantina di affinamento
La sfida, per comprendere profondità, potenzialità ed eleganza di tali vini, è stata quella di degustarli alla cieca a fianco di blasonate bottiglie, non solo italiane ma anche estere. Con risultati per certi versi sorprendenti. Il Quintessenz Pinot Bianco 2016 stupisce per intensità, pulizia e freschezza e non sfigura a fianco del Bourgogne Chardonnay 2015 del Domaine Pierre Morey e del Castello della Sala Chardonnay 2016 di Cervaro della Sala.
Per quanto riguarda i rossi, la degustazione, guidata dal kellermeister Andrea Moser e dal direttore generale di Cantina di Caldaro Tobias Zingerle, ha portato il Quintessenz Kalterersee Classico Superiore 2017, ovviamente Schiava in purezza, a un confronto con altri vitigni nel mondo. I vini “in competizione” erano infatti il Gevery Chamberlin Pinot Noir 2014 di Joseph Roty, una grande espressione di Pinot Nero, e il Morgon Rouge Côte de Py 2016 Gamay del Domaine Jean Foillard. Bene, le note fresche di sottobosco e frutta del Kalterersee sono risultate molto piacevoli, in un vino elegante ma comunque di buona struttura.
Il direttore generale Tobias Zingerle
Dulcis in fundo con le complessità del Quintessenz Passito Moscato Giallo 2014, che a colpi di frutta, miele, marmellata e canditi, si è confrontato con la potenza del Passito di Pantelleria Ben Rye 2015 di Donnafugata e con il Welschriesling 2010 dell’austriaca Tenuta Kracher.
Il successo di questi vini, in questi singolari confronti, passa anche da un fattore da non sottovalutare: in tutti i casi il rapporto qualità prezzo dei Quintessenz era il migliore. Un aspetto, questo, che bisogna sempre tenere in considerazione.
Ce ne sarebbe ancora da dire su questa splendida realtà. Il consiglio? Andate e provate. Ne vale la pena.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose