18-04-2018
Lo splendido paesaggio della tenuta a San Donato in Perano, acquistata da Frescobaldi attraverso un'asta pubblica per 13,3 milioni di euro
Un anfiteatro naturale, in cui non va in onda alcuna messinscena, bensì la storia di una ricerca e di un desiderio: quella di un Chianti Classico che completasse la famiglia dei vini e delle tenute Frescobaldi.
Questo canto toscano sceglie la cornice milanese per risuonare. Nella sala del Cenacolo, al museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", la bellezza e l’arte si specchiano nel bicchiere dove il rosso si trasforma in violaceo.
Lamberto Frescobaldi non soffoca l’emozione garbata di chi ha cercato - per anni e con devota caparbietà - e ha trovato ciò che l’attendeva: la Tenuta Perano, tra Radda e Gaiole in Chianti, una terra di 250 ettari già presa in gestione tre anni fa, a un’altezza di circa 500 metri e con una irresistibile esposizione a Sud.
Lamberto Frescobaldi
Un inverno severo e generoso nelle precipitazioni, una primavera desiderosa di correre avanti e poi l’estate che decreta il successo con le sue elevate temperature. A metà settembre si procede con il Sangiovese: «Abbiamo voluto con determinazione acquistare questa tenuta e produrre vini che sappiano esprimere al massimo il carattere del suo terroir. A questi due si andrà ad affiancare nel 2019 il vino di riferimento dell’azienda, la Gran Selezione da specifico vigneto».
Nicolò D’Afflitto (foto Pierre Monetta)
Ma adesso, con la degustazione, parlano questi colori, questi profumi, esaltati anche dal menu preparato dal ristorante Da Vittorio partendo dal Risotto con piselli novelli e spuma di parmigiano e arrivando al Babamisù.
Il Chianti Classico Docg Tenuta Perano 2015 (13,5° di gradazione alcolica) svela già gli effetti magici di questo anfiteatro, che commuove nella descrizione anche l’enologo Nicolò D’Afflitto, con i sentori floreali che si modulano poi nelle note di frutti regalati dai boschi e fanno balenare le note balsamiche.
Figli talmente speciali - senza per questo voler oscurare gli altri - che hanno fatto riscoprire la bellezza di uno stemma e di un motto. Con il coraggio e la fortuna che si sostengono, e una raccomandazione sempre al socio di maggioranza in questo straordinario campo: Spera in Deo.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky