03-11-2017
Una sfida iniziata 30 anni fa. Quando l’Oltrepò era considerata ancora una zona da vini rossi e bianchi frizzanti, da acquistare magari sfusi.
Ma quella della famiglia Zonin è un’altra storia. La sfida è iniziata con la “Tenuta il Bosco” di Zenevedro, con i primi 30 ettari di vigneto acquistati proprio nel 1987. Ora si parla di una realtà da 152 ettari, dove la volontà è quella di puntare sulle positive specificità del territorio e in particolare sul Pinot Nero.
Il risultato di questa massima attenzione per la spumantistica si traduce, per Zonin, in una parola sola: Oltrenero. Si tratta della linea di bollicine metodo classico che, come dice già il nome stesso, vuole esaltare sia l’Oltrepò Pavese, sia il Pinot Nero.
L'Oltrenero Cruasé abbinato ai Gamberi mezzi fritti
Infine il “deciso”, il Brut Nature, vino che è stato realizzato per la prima volta con l’annata 2010 e del quale è stata presentata l’annata 2011. «La parola “deciso” – continua Ferrante – descrive bene la maturità di questo vino. Un prodotto di personalità, del territorio e del vitigno. Credo che in questi anni abbiamo imparato a conoscere questa fantastica zona. L’annata 2010 è stata più fresca e piovosa, mentre il 2011 ha avuto un forte caldo dal 16 agosto a metà settembre, che ha favorito la maturità dell’uva».
Oltrenero Brut Nature 2011 con Pollo, cavolfiore e fegatini
E conclude Francesco Zonin: «In Oltrepò la nostra sfida era quella di poter cercare un’identità, ed esaltare anche quella eleganza che è tipica italiana».
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose