01-11-2017

Le cattedrali del vino italiano

In otto scatti, altrettante opere architettoniche d'autore che sono anche il cuore di alcune delle migliori realtà enologiche

La Tenuta Castelbuono di Lunelli, a Bevagna, in

La Tenuta Castelbuono di Lunelli, a Bevagna, in provincia di Perugia

Da qualche decennio ormai le cantine non sono più luoghi adibiti unicamente alla produzione e alla conservazione del vino. Si stanno sempre più trasformando in complesse opere di architettura tese a identificare e comunicare i vini in esse prodotti e il territorio che questi vini caratterizza, diventando simboli iconici nei quali convergono creatività e ingegno, funzionalità e fruibilità, estetica e design, innovazione tecnologica e rispetto delle tematiche ambientali. Otto tra le più belle cantine italiane sono state quindi protagoniste di una mostra fotografica, ospitata negli spazi di Modulnova a Milano, che ha reso omaggio alla loro unicità.


Tenuta CastelbuonoLunelli
Bevagna, Perugia, Umbria
Autore: Arnaldo Pomodoro - 2012
Un progetto nato dallo studio dei luoghi con l’intento di integrarsi perfettamente con l’ambiente circonstante, unitamente all’esigenza di realizzare una cantina che fosse uno scrigno per il vino in essa contenuto. Il risultato è un’opera unica, la cui forma ricorda il carapace di una tartaruga, simbolo di longevità e stabilità. L’opera architettonica è poi completata da un elemento a forma di dardo, che, conficcandosi nel terreno, indica la giusta direzione a chi è alla ricerca della struttura. Entrare in "Carapace” significa entrare in una scultura di Pomodoro, come hai raccontato lui stesso: «Per la prima volta nella mia vita ho avuto l’emozione di poter camminare, parlare e bere all’interno di una mia opera».
 

Ammiraglia - Frescobaldi
Magliano in Toscana, Grosseto, Toscana
Architetti: Piero Sartogo e Nathalie Grenon - 2011
La cantina di oltre 3.500 mq di superficie - affacciata a Sud, sviluppata lungo un asse prevalente e realizzata con una struttura mista in pilastri di acciaio e copertura in legno lamellare - si integra e quasi si cela alla vista tra i vigneti e le morbide colline della Maremma toscana. L’elemento caratterizzante è il tetto-giardino ad ala di gabbiano, la cui testata è rivestita in lamiera di zinco e sulla quale è stato riportato il terreno scavato dalle fondazioni, che protegge i sottostanti spazi produttivi di vinificazione e invecchiamento e li termocondiziona in modo naturale. La struttura integra inoltre idonei spazi per le degustazioni, la vendita e una sala convegni con foresteria.
 

Cantina Antinori nel Chianti Classico
Località Bargino, San Casciano in Val di Pesa, Firenze, Toscana
Architetto: Marco Casamonti (Studio Archea Associati) - 2012
Situata tra Firenze e Siena, questa cantina nasce con l’intento di conciliare naturale e costruito attraverso un intervento innovativo ma al contempo rispettoso del contesto paesaggistico, storico e culturale. L’esterno della struttura - adagiata sul pendio naturale della collina - è caratterizzato da una facciata rivestita dai filari delle viti, mentre l’interno punta sulla valorizzazione di materiali tradizionali e antichi quali cotto, pietra serena e marmo. Il progetto, pur mantenendo l’uva e il vino come elementi centrali dello stesso, risponde inoltre alla sempre crescente richiesta del turismo enogastronomico e presenta una serie di aree dedicate, quali l’orciaia, la vinsantaia, il ristorante, l’auditorium, l’area museale, il bookshop, le sale di degustazione sospese e il negozio.
 

Cantina Tramin
Termeno sulla Strada del Vino, Bolzano, Trentino-Alto Adige
Architetto: Werner Tscholl - 2010
È la vite l’ispirazione principale del progetto architettonico dell’attuale sede, inaugurata nel 2010, della cantina nata nel 1898 per volontà dell’allora parroco e deputato del parlamento di Vienna Christian Schrott. Il risultato è una struttura, o meglio una scultura, di grande impatto visivo - grazie al sapiente uso del colore e di materiali differenti quali acciaio, vetro, legno e cemento, in un susseguirsi di trasparenze e opacità - che ponendosi in contrasto col paesaggio circostante lo rende unico e riconoscibile. Una cantina quindi con un’importante connotazione stilistica, ma al tempo stesso estremamente funzionale, improntata all’ecosostenibilità e dotata di enoteca e sala degustazione affacciate sui magnifici vigneti che abbracciano l’intero edificio.
 

Feudi di San Gregorio
Sorbo Serpico, Avellino, Campania
Architetto: Studio ZitoMori - 2004
Rigore nella forme e un’importante presenza dell’elemento naturale in quello costruito: sono queste le principali caratteristiche stilistiche di quella che è stata una delle prime cantine italiane a inaugurare il connubio tra il mondo del vino e quello dell’architettura di eccellenza, tanto da essere esposta per ben due volte alla Biennale di Venezia. Un progetto di minimo impatto ambientale, tanto innovativo quanto rispettoso della tradizione storica della viticoltura irpina, che internamente si snoda su due livelli: quello interrato è occupato da spazi per la vinificazione, barricaia, sala degustazione sospesa, cantina storica e presepe artigianale permanente, mentre quello superiore ospita uffici, biblioteca, shop e il ristorante Marennà.
 

Petra - Terra Moretti
Suvereto, Livorno, Toscana
Architetto: Mario Botta - 2003
Una cantina maestosa, interamente circondata e immersa nella vegetazione e nei vigneti delle colline dell’entroterra di Piombino, con una planimetria articolata che si estende su una superficie di circa 7.200 mq e il cui corpo cilindrico centrale, rivestito in pietra di Prun e sezionato con la stessa pendenza della collina retrostante, è caratterizzato dalla scalinata e dalla corona circolare piantumata, oltre che, ai lati, da due lunghi porticati ispirati alle “barchesse” delle ville di campagna italiane. Al piano terreno, una lunga galleria che si snoda a partire dalla moderna zona di pigiatura, prosegue attraverso la sala acciai prima e due barricaie poi, e si arresta infine davanti a una parete rocciosa nel cuore stesso della collina, sancisce l’ideale unione tra l’uomo e la terra.
 

Rocca di Frassinello
Gavorrano, Grosseto, Toscana
Architetto: Renzo Piano Building Workshop - 2007
Una realizzazione che fluttua nello spazio-tempo, frutto del genio di Renzo Piano che qui firma il suo primo, e per ora unico, progetto dedicato a una cantina. Nata col desiderio di replicare il modello di eccellenza di Castellare di Castellina e frutto di una joint-venture italo-francese fra Castellare e Domaines Barons de Rothschild (Château Lafite), la struttura è stata concepita per essere tanto essenziale nellle forme quanto spinta a esaltare la funzionalità. Contrariamente alla prassi comune che imposta la cantina secondo la liturgia del processo di vinificazione dalla ricezione delle uve a quello di invecchiamento e stoccaggio, qui Piano ha invece imposto la barricaia, scavata nella roccia e contenente 2.000 barriques, come fulcro del progetto.
 

Vite Colte - Terre da Vino
Barolo, Cuneo, Piemonte
Architetto: Gianni Arnaudo - 2000
Un edificio contemporaneo inaugurato nel 2000 e successivamente ampliato nel 2010, caratterizzato da linee lievemente curve, lastre di rame ed elementi di legno lamellare e vetro che richiamano, attualizzandole, le architetture rurali del territorio di Langhe, Roero e Monferrato, da cui provengono i circa 2.500 conferitori. Tutti gli spazi, tra i quali spicca la barricaia con oltre 3mila barriques, sono poi collegati attraverso una passerella sopraelevata, in acciaio, legno e cristallo, che non interferisce con i flussi della lavorazione e dalla quale si possono osservare tutte le fasi e gli ambienti di trasformazione della materia prima in vino.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Luca Torretta

Millesimo 1974, una laurea in Ingegneria civile e un’innata passione per cocktails, distillati e vini, che non si stanca mai di scoprire, conoscere e degustare. Instagram luca.torretta

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