17-10-2017
E' conosciuta come “Villa degli Armeni” e si trova ad Asolo (Treviso): la fece costruire la nobile famiglia Contarini, alla fine del 1600, che possedeva questi terreni. Dove oggi un'altra famiglia, giudata da Armando Serena, conduce la propria ricerca vitivinicola
C’è una civetta che si posa su un vitigno nel centro storico di Asolo, pronto per essere svegliato. Non è una leggenda, bensì una storia di dedizione al vino e a un territorio consacrato al Prosecco, che si prepara al primo brindisi nel 2023 con l’azienda Montelvini. Solo allora si potrà bere il Cru vigneto ritrovato, perché quando ci si allea con la natura, bisogna rispettarne i tempi. «Non si dirà più – è il messaggio che viene consegnato – che si sporcano le mani con la terra, è la terra oggi a pulirle». La creatura che vede nella notte è il simbolo della cantina ed è volata su un terreno baciato dal sole: si affaccia su Villa Contarini, tremila metri quadrati con un’esposizione a Sud spettacolare. Buona la presenza di argilla, con accumulo di ossidi di ferro: qui riposa un impianto del 1960, vitigni soprattutto Glera. E qui la famiglia Serena - papà Armando, che è anche presidente del Consorzio Vini Asolo Montello, e i figli Alberto e Sarah – ha deciso di fare un investimento che coniuga economia e cultura.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky