01-07-2017

Degustare la grappa

La limpidezza, il colore e tutti i parametri che abbiamo appreso alla "Cena di Fuoco" organizzata dall'Anag a Milano

La

La "Cena di fuoco" dell'Anag ha annunciato i vincitori del 34° Concorso nazionale premio Alambicco d'Oro 2017

Il naso, innanzitutto. Per degustare la grappa, ancora prima del gusto, è l'olfatto a giocare il ruolo più importante. «Dopo aver versato la grappa avvicinate il naso al bicchiere, ma non come si fa con il vino: ci si deve fermare non appena se ne percepisce il profumo. Poi bisogna allontanare il bicchiere per qualche secondo e ricominciare per 2 secondi ripetendo l'operazione anche per 15/20 volte». Il consiglio è di Paola Soldi, presidente dell'Associazione nazionale assaggiatori grappe e acquaviti, «l'unica che ha codificato un metodo d'assaggio attraverso parametri di limpidezza (non devono esserci velature, sospensioni e calcificazioni), colore (dal paglierino scarico all'oro ambrato), olfattivo e gustativo. E che, per agevolare la degustazione per le quali organizziamo corsi di primo e secondo livello, sono stati progettato appositi bicchieri».

Questi ultimi insieme alle pregiate grappe che hanno contenuto sono stati i protagonisti, al Boeucc, Antico Ristorante di Milano, della "Cena di Fuoco" in cui sono stati annunciati i vincitori del 34° Concorso nazionale premio Alambicco d'Oro 2017 che ha assegnato 8 medaglie gold e 15 silver alle categorie grappe invecchiate, invecchiate aromatiche, giovani, giovani aromatiche e acquaviti d'uva aromatiche invecchiate e giovani. La medaglia gold e la silver speciali, ottenute invece dalla somma dei punteggi ricevuti, sono andate alla Grappa Riserva Botti da Madeira e all'Acquavite d'uva Uva di Langa della Distilleria Sibona di Piobesi d'Alba, nel Cuneese. La stessa distilleria ha fatto tris, aggiudicandosi anche il premio Design "Il vestito della Grappa" con la Grappa XO.

Premi a parte, però, tra gli obiettivi degli appassionati del distillato – che è sempre più rosa, tanto da avere nell'Associazione Donne della Grappa una propria sezione femminile – nata per promuovere quest'eccellenza 100% Made in Italy stimolando un consumo consapevole «attento alla qualità piuttosto che alla qualità», c'è anche la sua diffusione nel mondo della mixology (come il cocktail a base di prosecco e Grappa di Prosecco servito con mondeghili e pepite di grana) e come protagonista in cucina. «In ogni goccia di grappa sono condensati secoli di storia», sottolinea, infatti, Elisa Belvedere Mazzetti, numero uno delle donne della grappa che in 16 anni di vita hanno raccolto 300 socie, «anche da Giappone e Lituania».

L'abbinamento delle grappe con i piatti non è automatico come col vino. Ma alla "Cena di fuoco" gli abbinamenti sono stati piuttosto riusciti, soprattutto quando la grappa è stata utilizzata non solo in abbinamento, ma anche come ingrediente. Esempi sono quelli della Grappa giovane di Schioppettino Prepotto vaporizzata nella millefoglie di carne salada con rucola e cialda croccante di parmigiano, la Robespierre di manzo lasciata riposare in Grappa di Barbera 5 anni con erbette fini e spinaci al burro o la Grappa giovane di Vin Santo con cui è stata bagnata la Meneghina.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Mariella Caruso

Giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate. Inscalfibile

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