08-05-2017

Castello di Grinzane Cavour: Omaggio alle eccellenze della viticoltura

Quarta edizione dell'appuntamento che premia le storie di donne e uomini votati alla cultura del vino e del territorio

Asen Milenov, fuggito dalla guerra in Macedonia ne

Asen Milenov, fuggito dalla guerra in Macedonia nel 1989 e giunto ora alla sua 23° vendemmia come trattorista nell’azienda vitivinicola di Enrico Scavino è stato uno dei premiati durante la quarta edizione dell’Omaggio “Langhe-Roero e Monferrato: onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino", svoltosi nel Castello di Grinzane Cavour (tutte le foto di Maurizio Milanesio)

Si è svolta domenica al Castello di Grinzane Cavour la quarta edizione dell’Omaggio “Langhe-Roero e Monferrato: onde di bellezza e geometrie coltive nei paesaggi e nei paesi del vino". Un titolo volutamente lungo ed evocativo, dai richiami fenogliani e dalla efficace forza descrittiva di quelle morfologie collinari, di quelle rigorose geometrie viticole, di quelle architetture naturali spontanee e di quegli insediamenti umani che dal giugno 2014 hanno ricevuto dall’Unesco il prestigioso riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità grazie al lavoro, alla passione, al senso estetico e al rispetto del territorio delle generazioni di viticoltori e contadini che a queste zone hanno votato la propria vita e a cui l’Omaggio è doverosamente dedicato, come ha ben evidenziato il bravo ed appassionato curatore dell’evento Luciano Bertello.

Ma oltre a esprimere la riconoscenza verso i veri artefici e custodi di una tra le più belle zone vitate al mondo, che ancora oggi continuano a mantenere tradizioni quali coltivare a girapoggio o piantare le rose in cima ai vigneti e al tempo stesso innovano introducendo metodi di coltivazione sempre più rispettosi della natura e del paesaggio, l’Omaggio è stato concepito sin dalla prima edizione come occasione di confronto con altre realtà eccellenti, al fine di cooperare, migliorare e prepararsi alle sempre nuove sfide produttive e commerciali, come ha ricordato durante il suo intervento di apertura Tomaso Zanoletti, presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour che con i sui 50 anni di attività è la più antica tra le enoteche regionali e che proprio nel Castello di Grinzane Cavour ha la sua sede.

Angelo Gaja e Istvan Szepsy

Angelo Gaja e Istvan Szepsy

In quest’ottica, dopo i paesaggi viticoli argentini di Mendoza-Maipù e i Climats Unesco di Borgogna selezionati rispettivamente per la seconda e la terza edizione, l’ospite internazionale di quest’anno è stato il paesaggio viticolo Unesco del Tòkaj ungherese in rappresentanza del quale sono stati premiati Ferenc Koncz, sindaco di Szerencz nel cuore geografico del Tòkaj, il giovane viticoltore Ádám Varkoly, eletto miglior giovane enologo dell’Ungheria per il 2017, e il sessantaseienne viticoltore Istvan Szepsy.

Quest’ultimo è l’erede di una tradizione e di una cultura vitivinicola familiare iniziata sul finire del XVI secolo (si narra che intorno al 1650 un suo antenato abbia addirittura inventato il Tòkaj Aszu e codificato una sorta di disciplinare di produzione tutt’ora utilizzato) e faticosamente mantenuta nonostante gli espropri e gli anni bui della dominazione sovietica. Oggi Szepsy è il simbolo della rinascita di quella tradizione pluricentenaria, ma è anche colui che per primo ha creduto nella possibilità di produrre eccellenti vini secchi a base Furmint: tradizione e innovazione quindi, in un richiamo circolare ai due principi fondamentali dell’Omaggio.

Omaggio a Istvan Szepsy

Omaggio a Istvan Szepsy

Un Omaggio che, è bene non dimenticarlo, oltre alla dimensione internazionale ha pur sempre e soprattutto una vocazione locale orgogliosamente radicata nei territori di Langhe-Roero e Monferrato, ben accompagnati dagli importanti Doglianese e Tortonese. Ecco quindi, attraverso gli Omaggi ai più bei versanti vitati della zona, i doverosi ringraziamenti e riconoscimenti a tutti quei viticoltori, contadini e Amministrazioni comunali che in sinergia contribuiscono alla cura, al mantenimento e al miglioramento di quegli stessi paesaggi collinari:

Vigna Rionda di Serralunga d’Alba (Barolo). Terreni calcarei, vini complessi e di grande personalità per un versante in grado di esprimere al meglio il terroir di Serralunga.

Roncaglie di Barbaresco (Barbaresco). Un cru classico da cui si ottiene un Barbaresco di grande finezza e carattere.

San Luigi di Dogliani (Doglianese). Due lunghi crinali caratterizzati da terreni biancastri, marnosi e calcarei che danno vini eleganti con tannini molto fini.

Occhetti di Monteu Roero (Roero). Una zona conformata ad anfiteatro e sita nel cuore storico e geografico del Roero con vini tra i più apprezzati della denominazione.

Sorì del Re di Mango (Moscato). Un pendio esposto a sud, con terreno molto ricco di tufo bianco con vene di calcare e argilla per un moscato molto profumato e molto delicato con perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza.

Omaggio a Occhetti di Monteu Roero

Omaggio a Occhetti di Monteu Roero

Cornalasca di Rosignano Monferrato e Gaggina di Monaldo Bormida (Monferrato). La prima zona con pendii dolci, di grande pregio paesaggistico e con piante storiche di vitigno Grignolino. La seconda di altrettanto pregio paesaggistico, ma caratterizzata da vitigno Dolcetto.

Strada Rampìna o Piasèra (Tortonese). Una dolce collina i cui vitigni più vocati sono la Barbera, che giovandosi dei venti caldi provenienti dal Mar Ligure si esprime con vini ben strutturati, con acidità relativamente bassa e ottima bevibilità, la Croatina, che vinificata in purezza origina vini strutturati che migliorano con l’affinamento, e l’ormai pregiatissimo Timorasso.

Infine l’Omaggio forse più commovente e doveroso, quello assegnato ad Asen Milenov, fuggito dalla natia Macedonia nel 1989 a causa dell’imminente conflitto nell’ex Jugoslavia e giunto ora alla sua 23° vendemmia come trattorista nell’azienda vitivinicola di Enrico Scavino, in rappresentanza di tutti i lavoratori stranieri che da decenni in Langhe-Roero e Monferrato si prendono cura di alcuni tra i più pregiati vigneti al mondo.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Luca Torretta

Millesimo 1974, una laurea in Ingegneria civile e un’innata passione per cocktails, distillati e vini, che non si stanca mai di scoprire, conoscere e degustare. Instagram luca.torretta

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