08-05-2017

Morella, il Primitivo e gli antichi alberelli da salvare

A Manduria, l'azienda propone vini di classe e di struttura, grazie alla tutela delle vigne storiche

L'azienda Morella di Manduria punta tutto sull

L'azienda Morella di Manduria punta tutto sulla salvaguardia degli storici alberelli di Primitivo

Se si chiede che cosa significhi la parola "vino" in Puglia, per la precisione a Manduria, a Gaetano Morella, lui potrebbe rispondervi mostrando semplicemente una foto. Con un grande sorriso e con occhi che trapelano emozione vi direbbe: «Questi alberelli hanno 80 anni». 

La storia del Primitivo. E su questo, Gaetano, che con la moglie Lisa Gilbee sta realizzando ottimi prodotti con la sua azienda Morella, ci scherza un po' sopra: «C'è un cartello entrando in paese, sul quale c'è scritto: "Benvenuti nella terra dei Primitivi". Come se fossimo nella preistoria, magari uno si immagina gente con le clave, modello Fred Flintstone».

Il sorriso di Gaetano Morella, che indossa una maglietta che dice molto sulla filosofia di produzione

Il sorriso di Gaetano Morella, che indossa una maglietta che dice molto sulla filosofia di produzione

Il suo è un racconto che nasce soprattutto dal grande amore per la propria terra, per una storia che ha radici profonde, proprio come gli alberelli. «Quando si ha a che fare con queste materie prime - spiega Gaetano Morella - si può capire come ognuna ha un'identità diversa. Questa è la biodiversità. In un certo senso noi vogliamo essere un po' come il WWF degli alberelli».

Ogni ettaro di vigneto ha una sua identità, tanto che Morella ha scelto di vinificarli e metterli in bottiglia separatamente, come si fa per i Cru delle migliori zone d'Italia. Poi mostra un'altra fotografia: «Vedi questo alberelli? Il proprietario voleva estirparli. Ma noi lo abbiamo evitato, li abbiamo presi noi». Come dei figli adottivi. «Le rese sono indubbiamente differenti - sottolinea - Noi abbiamo circa 25 quintali/ettaro di produzione contro i 70 o 80 della media della zona». Poco ma buono, perché i vigneti ad alberello, una quindicina di ettari in totale, hanno una media di 70/80 anni. 

L'Old Vines è il prodotto di punta dell'azienda

L'Old Vines è il prodotto di punta dell'azienda

Poi, giustamente, oltre alla bravura per quello che avviene in vigna, con la tutela storica e ambientale dell'alberello, c'è anche la capacità di realizzare vini di qualità e di spessore. Ci sono i vini più lineari come il Mezzogiorno bianco da uve di Fiano e il Mezzanotte Primitivo, realizzato da uve che arrivano dai vigneti più giovani.

Ma l'attenzione non può che spostati rapidamente sui due "Cru" di Primitivo: c'è La Signora, che arriva da un appezzamento che si trova tra Manduria e il mare è che beneficia degli effetti di una terra rossa che conferisce particolari profumi anche al vino. Qui si uniscono forza ed eleganza, in un vino dall'ottima bevibilità e da buone capacità di affinamento. Un'altra identità del Primitivo è racchiusa nella bottiglia di Old Vines, dove si ha un vino estremamente "carico" e complesso, ricco, pieno, che ha bisogno di tempo per poter esaltare tutto il suo potenziale. Un vino unico, assolutamente da provare e magari da mettere in cantina a invecchiare. Sulle etichette di Morella c'è una scritta: "Sic et simpliciter". Così e semplicemente. Prosit.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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