09-04-2017
Raffaele Foglia racconta a Identità Golose i suoi assaggi a VinNatur, fino a domani a Villa Favorita di Monticello di Fara, Sarego, provincia di Vicenza (info qui)
«Essere produttori di vino naturale VinNatur è una scelta, non un obbligo». E' in questa frase, del consiglio direttivo dell'associazione, che forse è racchiuso il senso di questo gruppo di produttori e, di conseguenza, anche della manifestazione a Villa Favorita che presenta circa 170 aziende: nessuno è obbligato a fare il vino naturale, e gli altri vignaioli non devono peraltro essere considerati inferiori. Fare parte di VinNatur è una scelta, con regole precise, e con l'intenzione di dimostrare che la strada più rispettosa della vigna sia anche quella che permetta di avere risultati migliori.
A Villa Favorita, fino a lunedì, c'è la possibilità di aprire dunque lo sguardo verso questo mondo così variegato e vivace, dove sono presenti molti giovani viticoltori con una grande carica di entusiasmo. Precisiamo subito: quest'ultimo non basta per fare buoni vini, ma è sicuramente un fattore che aiuta a migliorare. Alcuni produttori ne sono consci, sanno che il percorso che devono compiere per la loro azienda è ancora abbastanza lungo e che di esperimenti e prove ne dovranno fare ancora tanti.
Cristiana e Riccardo Meggiolaro dell'azienda Meggiolaro di Roncà, in provincia di Verona
Di certo, aggirandosi tra gli stand di Villa Favorita, di vini particolari (e buoni) ce ne sono. Sicuramente siamo rimasti affascinati dai prodotti dell'azienda Meggiolaro di Roncà, in provincia di Verona, che propone Natural, uno Spumante Durello 2012 con sboccatura "al momento", che quindi rimane sui lieviti fino a pochi istanti prima di essere assaggiato: vino dalla complessità enorme, ma anche dall'ottima bevibilità. E questa di Villa Favorita è stata la sua prima uscita ufficiale. Quella di Meggiolaro è una piccola realtà, 3 ettari, che però sta facendo degli ottimi prodotti, che si distinguono: la strada è giusta.
Giuseppe Pusceddu dell'azienda sarda Meigamma
Giacomo Baruffaldi dell'azienda Castello di Stefanago, con sede a Borgo Priolo, Oltrepò Pavese
Questi sono solo tre esempi, così come ci sono piaciuti, il Kerner Radoy 2015 di Radoar, oppure il Falco Peregrino (Catarratto in purezza) di Bosco Falconeria, o il Cruasé di Pietro Torti, Metodo Classico rosé con 48 mesi sui lieviti.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose