23-03-2017
Il sommelier Federico Graziani e i suoi progetti sull'Etna: ne parla con Cinzia Benzi su Identità Golose
Qualche settimana fa, nel centro di Milano, Federico Graziani - miglior sommelier d’Italia nel 1998, ex-sommelier di grandi cuochi italiani come Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco e Aimo Moroni - ha presentato il suo Etna Rosso denominato Profumo di Vulcano 2013. Era con l’amico, nonché autore dell’etichetta, Pier Giuseppe Moroni, un artista poliedrico che nel suo salone di bellezza ha reso possibile una degustazione: Beauty & Etna Wine. Qui alle coccole di bellezza firmate da Pier Giuseppe è seguita una degustazione, in anteprima, del millesimo 2013 di un vino rosso che esprime nei calici l’unicità del vulcano etneo. Il tavolo imperiale per pochi giornalisti ha accolto, oltre ad Aimo e Nadia Moroni, un incontro singolare tra Profumo di Vulcano e la cucina a cura di Alessandro Negrini e Fabio Pisani, sotto la regia impeccabile di Stefania Moroni.
Federico Graziani proprio oggi compie gli anni: auguri da Identità Golose!
Chiediamo a Graziani: cosa è cambiato per Profumo di Vulcano dal primo millesimo a oggi? «Questa domanda comporta diverse risposte: da un certo punto di vista, non è cambiato nulla, invariato è rimasto il sogno e la voglia di proporre qualcosa di autentico, territoriale, rispettoso della cultura etnea e genuino, così come la vigna centenaria da cui profumo di vulcano ha origine». Mutate sono invece le annate, che di stagione in stagione disegnano un profilo aromatico differente, originato dalla stessa matrice ma che si caratterizza in modo significativo con le sfumature che raccontano l'andamento climatico dell'anno. «Probabilmente è maturata anche la mia consapevolezza: Profumo di Vulcano è un vino dell'Etna che per la prima volta, oggi con l'annata 2013, si fregia della sua denominazione, in contrasto con il modello contemporaneo della singola varietà delle vigne più giovani. Di certo è una delle più autentiche espressioni di quel territorio».
Ha inserito un Etna Rosso più immediato, desidera cimentarsi in altri esperimenti enoici? «L'Etna Rosso 2014 è nato con il compito di raccontare la mia idea di vino avvicinandomi a una massa critica più consistente rispetto a quella di Profumo di Vulcano, che viene bevuto mediamente da 2mila persone all'anno; troppo poco, sebbene venga apprezzato sulle migliori tavole del nostro Paese. Per me è diventata una priorità il desiderio di raccontare questa terra attraverso il suo frutto più immediato e renderlo più accessibile sia numericamente che nel prezzo. Prima dell'estate sarà pronto un vino bianco unico e fuori denominazione, da una vigna a 1200 metri sul livello del mare, poi con le nuove acquisizioni che stiamo programmando, io col supporto di Feudi di San Gregorio, uscirà anche un Etna Bianco, probabilmente nel 2018».
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Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione