30-01-2017
Vincent Chaperon, enologo della celebre maison francese Dom Pérignon, che settimana scorsa ha presentato il millesimo 2005 del rosé: Chardonnay, Pinot Noir dai migliori Grand Cru e poi l’aggiunta di vino rosso, sempre da uve Pinot Noir
Pochi giorni fa, il Teatro della Pergola di Firenze si è tinto di rosa. Meglio, di rosé: l’arte del millesimo di Dom Pérignon ha calcato il palcoscenico del famoso teatro fiorentino ed è andato in scena il Dom Pérignon Rosé 2005.
Le parole di Vincent Chaperon, enologo della maison francese, hanno introdotto uno champagne che per sua natura è da considerarsi un omaggio al Pinot Noir. Tre uve lo caratterizzano: Chardonnay, Pinot Noir dai migliori Grand Cru e poi l’aggiunta di vino rosso sempre da uve Pinot Noir. È vero, in Champagne non si produce vino rosso e per realizzarlo bisogna sfruttare le zone più calde, come Hautvillers, proprio dove Dom Pérignon coltiva le sue uve atte a vinificarsi in rosso. In quel punto, alla fine della Vallèe de la Marne, la vallata si apre ad anfiteatro e il Pinot Noir trova il suo microclima ideale per conferire al Dom Pérignon Rosé 2005 più potenza, struttura e una maturità superiore.
In quest’annata le mani dello chef de cave Richard Geoffroy e di Vincent Chaperon hanno realizzato un rosè in cui le vibrazioni del frutto riequilibrano la sua natura, generando le giuste tensioni tra maturità e freschezza. Uno spettacolo di luci e suoni faceva da cornice al magico charme di Dom Pérignon Rosé 2005, che ha ammaliato gli invitati durante la magnifica cena sul palcoscenico del teatro, realizzata dagli chef del ristorante Iyo, giappo/italiano creativo milanese (una stella Michelin).
Masaki Okada, Matteo Ghiringhelli, Claudia Del Frate e Michele Biassoni, i quattro ragazzi dell'Iyo di Milano, autori della cena in acocmpagnamento al Dom Pérignon Rosé 2005
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
fiorentino, manager e imprenditore. Fosse vero che siamo ciò che mangiamo (e beviamo) sarebbe una splendida persona