20-10-2016
GIRL POWER. Un'immagine allegra della delegazione toscana delle Donne del Vino, associazione impegnata in una serie di lodevoli attività che promuovano il ruolo del genere femminile in un mondo a prevalenza maschile. "Ma nella direzione aziendale", ci racconta la neo-presidente Donatella Cinelli Colombini, "le donne hanno uno stile meno accentratore di quello maschile e più flessibile rispetto ai cambiamenti del mercato. Per questo le loro imprese hanno retto meglio di quelle degli uomini alla recente crisi economica"
L’associazione Donne del Vino compie 28 anni. Lo celebra con lo spirito di gruppo che avvolge le delegazioni regionali, ognuna con la propria individualità ma unite per un obiettivo comune: raccontare, attraverso il mondo del cibo e del vino, il territorio italiano. Da poco tempo c’è una nuova presidentessa, Donatella Cinelli Colombini, una donna del vino carismatica con grandi progetti per l’associazione. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Dottoressa, quando e perché nasce l’associazione? A Firenze, nel 1988, per opera di Elisabetta Tognana. La missione è quella di promuovere la cultura del prodotto e il ruolo femminile nel mondo del vino.
Che cosa significa essere Donna del Vino? E presidente dell’associazione? Sono presidente da meno di un anno, ma sono tra le fondatrici: ho una lunga militanza perché credo nell’utilità di unire le forze su obiettivi comuni. L’associazione conta oltre 700 socie, da tutte le regioni. Sono produttrici, ristoratrici, enotecarie, giornaliste, sommelier, esperte a vario titolo. L’attività è intensissima, a livello nazionale e locale.
Donatella Cinelli Colombini
Com’è cambiato il ruolo della donna in campo enoico. E quanto è importante, oggi, comunicare con strumenti digitali? Le donne dirigono circa un terzo delle aziende agricole italiane, hanno un livello d’istruzione universitario e indirizzano la produzione su vini con denominazione e forte radicamento territoriale. Nella direzione aziendale hanno uno stile meno accentratore di quello maschile e più flessibile rispetto ai cambiamenti del mercato. Per questo le loro imprese hanno retto meglio di quelle degli uomini alla recente crisi economica. Le donne stanno crescendo d’importanza anche come consumatrici e non solo nel vino quotidiano, del quale sono sempre state le maggiori acquirenti. La comunicazione web ha un ruolo chiave e le donne sono particolarmente capaci nel suo utilizzo.
Il prossimo appuntamento coi vini delle Donne del Vino? Il pranzo benefico del 23 ottobre a Milano presso l’Opera San Francesco (leggi qui)
Proprio alcune delle Donne del Vino saranno presenti con i loro prodotti, interamente donati in beneficenza, al pranzo del 23 ottobre a Milano presso l’Opera San Francesco che Identità Golose organizza quest’anno con grandi cuoche come Cristina Bowerman, Alice Delcourt, Loretta Fanella, Marta Grassi, Serenella Medone, Roberta Pezzella e Viviana Varese (per leggere tutti i dettagli dell'evento, clicca qui). Se tutti i posti per il pranzo sono stati già venduti, occorre ringraziare anche le cantine Casa Monfort, Castel Vecchi, Ceci Enrico, Cossetti, Chessa, I Balzini, Marenco, Mottura, Mucci, Perla del Garda, Produttori di Manduria, Rudinì, Tenuta dei Fauri, Velenosi e Zenato.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione