11-10-2016
Siamo stati a Bottiglie Aperte 2016: vi raccontiamo com'è andata, quali sono stati i ristoranti premiati per la carta dei vini e i nostri assaggi... tutti di bollicine
Si è chiusa nei giorni scorsi l’annuale edizione di Bottiglie Aperte, manifestazione che, fondata e diretta da Federico Gordini, è giunta ormai al quinto anno consecutivo e si candida a essere a Milano il punto di riferimento altamente qualificato per il mondo del vino italiano e non solo, vista la presenza di una nuova area food e del Club Excellence (club dei distributori ed importatori nazionali di vini e distillati d’eccellenza) con prestigiose etichette di Champagne e Alsazia. Un evento dove degustare, ma anche confrontarsi, discutere, partecipare a convegni o masterclass e aggiornarsi su comunicazione, marketing e nuove tecnologie. Non solo quindi bottiglie, complessivamente ne sono state stappate più di novemila, ma anche menti aperte!
Bottiglie Aperte 2016 è stata anche l’occasione per assegnare il Wine List Award, per la miglior carta dei vini, e il Wine Style Award, per l’impegno nella comunicazione e nel marketing. Il primo è stato conferito ad Antica Osteria Cera (miglior ristorante stellato), Seta (miglior ristorante d’albergo), Assunta Madre (miglior ristorante di pesce), Marchese del Grillo (miglior ristorante di carne), Iyo (miglior ristorante etnico) e Trimani (miglior wine bar con cucina). Il Wine Style Award è invece andato a Clavesana (miglior presenza fieristica), Ciù Ciù (miglior comunicazione social), Marchesi di Barolo (miglior sito web) e Castello di Albola (miglior packaging). La premiazione si è poi conclusa con la consegna del premio Wine Style Award alla carriera a Gavino Sanna, tra i più importanti pubblicitari al mondo e ora anche produttore di vino con la sua Mesa.
Orazio Vagnozzi, Federico Gordini, Pier Bergonzi, Andrea Grignaffini e Pierluigi Gorgoni a Bottiglie Aperte 2016
Cuvée 739 - Champagne Jacquesson 57% Chardonnay, 21% Pinot Nero e 22% Pinot Meunier. Basato sull’annata 2011 e con una percentuale di vini di riserva pari al 31% è un ulteriore capolavoro dei fratelli Chiquet, attuali proprietari della maison fondata nel 1798 da Claude e Memmie Jacquesson. Brillante con perlage fine e persistente. Intenso con note agrumate e minerali. In bocca fresco e abbastanza sapido. Finale lungo e armonico.
Special Club 2005 - Champagne Paul Bara 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay. Brillante, effervescenza fine, colore giallo paglierino con riflessi oro. Al naso rivela la tipicità del Pinot Nero e manifesta note speziate e fragranti. Buona freschezza, sapidità e persistenza. Viene imbottigliato nell'esclusiva bottiglia che indica l’appartenenza all’associazione Le Club Trésors, fondata nel 1971 con lo scopo di promuovere l’espressione del terroir e della regione e attualmente composta da 29 vignerons di Champagne.
Rosé Première Cuvée s.a. - Champagne Bruno Paillard Assemblato con Pinot Nero, vinificato sia in bianco che in rosso, e Chardonnay in percentuali non dichiarate. Più che un non millesimato, un multi millesimato visto che la percentuale dei vini di riserva può arrivare al 50%. Rosa tenue, con perlage fine e delicato. All’olfatto è fruttato, con netta prevalenza di frutti rossi e buona intensità. In bocca risulta fresco, abbastanza persistente ed elegante.
Arrivederci alla prossima edizione, già fissata per il 7-8-9 ottobre 2017.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
Millesimo 1974, una laurea in Ingegneria civile e un’innata passione per cocktails, distillati e vini, che non si stanca mai di scoprire, conoscere e degustare. Instagram luca.torretta