21-06-2016
In Italia dal 2012 esiste l'associazione Volcanic Wines, che riunisce dodici consorzi nostrani. Ma anche nel resto d'Europa sono diverse le realtà vitivinicole esaltate da questo terreno così caratteristico
Sono vini con un potenziale per certi versi “esplosivo”. E c’era da aspettarselo, visto che tutti arrivano da terreni vulcanici. Battute a parte, la dimostrazione che il terreno è un fattore fondamentale per la realizzazione di grandi vini, arriva proprio dall’associazione Volcanic Wines, nata il 27 marzo 2012 dall’accordo stretto tra i consorzi di Soave, di Etna e Campi Flegrei, di Gambellara, del Bianco di Pitigliano, del Lessini Durello e dei Colli Euganei (ai quali si sono poi aggiunti anche il Consorzio dell’Orvieto, l’Enoteca provinciale Tuscia, la cantina di Mogoro, il Vulture, la strada del vino Terre etrusco romane e il consorzio del Frascati). L’obiettivo è quello di promuovere i vini da suolo magmatico, per fare comprendere come siano differenti e unici, proprio grazie all’influenza del terreno. Così, guardando la cartina dell’Italia, si può comprendere come ci siano diverse realtà che possono sfruttare questa peculiarità unica. Ma aprendo lo sguardo verso l’intera Europa, si può capire come la conformazione continentale raffrontata alle aree di produzione dei vini sveli gradite sorprese anche fuori dai confini nazionali.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose